Prima uscita di Saitta: «Vinceremo al ballottaggio». E sugli avversari…

Prima uscita di Saitta: «Vinceremo al ballottaggio». E sugli avversari…

Danila La Torre

Prima uscita di Saitta: «Vinceremo al ballottaggio». E sugli avversari…

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sabato 14 Aprile 2018 - 18:57

Il candidato del centrosinistra inaugura il comitato elettorale e lancia strali soprattutto nei confronti del centrodestra e di Bramanti. Frecciatine anche al Movimento Cinque Stelle, Trischitta e De Luca. Non affonda il colpo su Accorinti

La prima uscita pubblica di Antonio Saitta in qualità di candidato sindaco del centrosinistra avviene in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale a Piazza Cairoli, da dove ostenta sicurezza sulla possibilità di arrivare al ballottaggio e di vincerlo.

Messina è la città in cui credere” lo slogan scelto dal professore universitario, con alle spalle varie esperienze amministrative e un’altra candidatura a sindaco risalente al 2003, per invogliare le famiglie e i giovani messinesi a restare e a sperare ancora che in questa città ci possa essere un futuro.

«Non voglio arrendermi a una città che sta scomparendo. È questa la ragione del mio impegno» ha spiegato ai simpatizzanti ed elettori del centrosinistra che hanno riempito i locali del comitato elettorale appena inaugurato, subito dopo aver raccontato di aver accettato di candidarsi quando ha finito di leggere l’ultimo libro di Michele Ainis, in cui il protagonista – andato via da Messina – torna e trova un luogo in cui tutto era sparito, il liceo Maurolico, la Chiesa in cui il fratello era stato parroco e persino la memoria.

Ma il preambolo “romantico” di Saitta ha immediatamente lasciato il posto a dichiarazioni pepate nei confronti degli avversari, e soprattutto del candidato del centrodestra e dell’intera coalizione antagonista.

«Avremo modo di confrontarci e polemizzare, anche questo fa parte della politica», ha detto pochi prima secondi di lanciare una stoccata a Bramanti: “Ho sentito ancora poche ore fa parlare di modello Messina, di candidature che nascono da un modello Messina. Ma qual è questo modello Messina dal quale nascono alcune candidature? E’ un modello fatto di trasformismo politico, un modello fatto da candidature calate dall’alto, che più alto non si può».

Anche la sottolineatura della compattezza del centrosinistra («le fibrillazioni sono durate ben poco… la nostra candidatura è nata come devono nascere le candidature, da un confronto alla luce del sole tra le posizioni politiche, che hanno fatto sintesi e che hanno portato ad una coalizione unita») diventa il pretesto per Saitta per puntare il dito contro il centrodestra: «La nostra è una dimostrazione di convergenza e compattezza, che è esattamente l’opposto di quanto sta avvenendo nel centrodestra. Non si sa neanche più quante sono le candidature nel centrodestra e non si sa neanche più che cos’è il centrodestra messinese, perché fino a 6 mesi fa l’80% degli esponenti politici di vertice di quella coalizione sostenevano il centrosinistra, sia a Roma che a Palermo. In due mesi di tempo c’è stata una inversione trasformistica a 180 gradi che ha portato ad un disorientamento dei cittadini e a fare, questo sì, del metodo Messina un caso nazionale. Sono emersi fenomeni politici dei quali avremmo fatto volentieri a meno».

Saitta non risparmia dalle critiche neanche il Movimento Cinque Stelle: «Non discuto il candidato (Sciacca ndr), del quale conosciamo il valore personale, ma ancora non sappiamo nulla della proposta del Movimento Cinque Stelle, non un contenuto ci è stato dato sino ad oggi». Il candidato del centrosinistra invece non affonda il colpo sull’attuale amministrazione, nei confronti della quale – anche tramite i suoi rappresentanti in Consiglio Comunale, Gaetano Gennaro e Giuppi Siracusano – ha sempre tenuto una linea piuttosto morbida: «Renato Accorinti legittimamente ripresenta la candidatura per chiedere il giudizio dei messinesi. Avremo modo di confrontarci con lui su quanto è stato concretamente realizzato».

Oltre a Bramanti, il Movimento Cinque Stelle ed Accorinti non cita altri competitors ma, con riferimento implicito a Cateno De Luca e Pippo Trischitta, dichiara: «Abbiamo cominciato a vedere candidature basate sulla polemica e sulla contrapposizione pura, questi non sono i temi che noi ricerchiamo e svilupperemo con la nostra squadra, con i nostri candidati».

E a proposito di temi e di percorso da seguire, questi i propositi del candidato del centrosinistra: «A Messina bisogna passare dalla buona amministrazione, dal rispetto delle regole, dall’affermazione del primato dei diritti sui favori». E ancora: «Sono profondamente convinto che le proposte politiche si costruiscano con il confronto aperto con le forze sociali, con le categorie produttive, con le associazioni, con i cittadini, con le forze attive e positive che costituiscono il nervo di un territorio. Proponiamo un progetto e un programma di rinascita civile ed etica ».

A conclusione del suo intervento, Saitta avverte che i «prossimi giorni saranno impegnativi, dovremo definire i contenuti programmatici» e sull’esito elettorale del 10 giugno afferma senza esitazioni: «Con sette candidati si va al ballottaggio, nessuno può realisticamente ambire ad essere eletto al primo turno. Al ballottaggio noi ci saremo, e ci saremo per vincere».

Durante tutto l’intervento di Saitta, al suo fianco c’è Maria Flavia Timbro- già indicata come sua vice in caso di vittoria alle amministrative di giugno- che in questa campagna elettorale avrà un ruolo di primo piano. «La mia presenza accanto ad Antonio, la scelta che lui ha voluto fare insieme a tutte le componenti politiche di questa coalizione indica – ha detto prima di passare la parola a Saitta – che noi giovani, appartenenti ad una generazione che definisco sfortunata, non siamo solo il futuro ma anche il presente. Io qui oggi rappresento non solo me stessa ma anche tutta quella generazione appassionata, competente preparata che ha sempre partecipato e partecipa anche oggi allo sviluppo e alla crescita di questa città. Esperienza e discontinuità non sono alternativi tra loro ma possono e devono essere complementari. Questo è il nuovo modello per Messina e per l’amministrazione di questa città».

Danila La Torre

2 commenti

  1. demometacratico 15 Aprile 2018 12:52

    Purtroppo per l’ottimo Saitta, anche questa volta è stato scelto con vittima sacrificale, come perdente designato..

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  2. Nicolò D'Agostino 15 Aprile 2018 15:53

    “Sogna Catarì, sogna…” Solo Provvidenti riusci a vincere perché era un cattolico-sociale ed ebbe i voti dell’elettorato di sinistra e quello cattolico. Saitta non ha i voti né della Sinistra, né del mondo cattolico.: un candidato a perdere (speriamo non la faccia).

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