Trischitta pensa ai più deboli: ripristinerò l’Istituzione dei Servizi Sociali

Trischitta pensa ai più deboli: ripristinerò l’Istituzione dei Servizi Sociali

Trischitta pensa ai più deboli: ripristinerò l’Istituzione dei Servizi Sociali

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lunedì 21 Maggio 2018 - 06:09

Il candidato sindaco sostenuto dalle liste Messina Splendida e Noi per Messina lancia la sua idea sul variegato settore dei Servizi Sociali

“Solo una città che non si occupa dei soggetti più deboli può dirsi una città civile: loro non sono un mondo a parte ma parte del mondo”. Il candidato sindaco Pippo Trischitta, sostenuto dalle liste Messina Splendida e Noi per Messina, lancia la sua idea sul variegato settore dei Servizi Sociali.

“Per prima cosa da sindaco avrò cura di ripristinare l’Istituzione dei Servizi Sociali: impiegando la stessa spesa, potremmo fornire prestazioni più efficienti alla collettività e procedere alle assunzioni degli operatori storici delle cooperative. Sì, parlo ancora di assunzioni, perché bisogna dare una svolta alla situazione occupazionale precaria delle persone. Sfido chiunque a contraddirmi sulle mie proposte che portano soluzioni di questo tipo, sostenute tutte dal conforto di dati reali e fonti di finanziamento certe. Resta fermo che l’Istituzione dei Servizi Sociali non cancella le cooperative, mantenendo quelle che, sotto il monitoraggio dell’Istituzione stessa, garantiscono standard ottimali nelle funzioni svolte e nel rapporto con i lavoratori”.

Circa l’efficientamento della complessa macchina dei Servizi Sociali, Trischitta ha già in programma di rafforzare il sistema, con la realizzazione di un data base digitale per mappare tutte le strutture del terzo settore operanti sul territorio Comunale. Tale azione va integrata dalla mappatura attinente di competenza della Città Metropolitana. Necessaria è, poi, la presenza di una figura professionale esperta per i finanziamenti europei e ministeriali, i sistemi del Welfare a capitale privato e i fondi solidali.

Diversi, poi, i progetti. Per i bambini e gli adolescenti portatori di svantaggio psico-relazionale o fisico, oltre ai rimedi, più strettamente medici ed individuali, si rileva la necessità di creare occasioni di aggregazione e socializzazione insieme ai loro genitori, con la promozione del progetto chiamato “La Fattoria dei bimbi”. Si prevede la realizzazione di una struttura attrezzata con sale per giochi specifici, laboratori creativi e di apprendimento, teatro, mensa, sala riunione, uffici e servizi, collocata all’interno di un ampio terreno naturale, sistemato con spazi verdi ed orti anche sociali o urbani, con strutture che ospitano animali domestici di vario genere. Il centro è comunque uniformato anche all’ospitalità di bambini normodotati. Inoltre si prevede la presenza socializzante di anziani con la tecnica dell’“educazione intergenerazionale”: nella stessa struttura si incontrano e giocano insieme piccoli e vecchi, tra favole e lezioni di cucina; quest’ultimo esperimento risulta riuscito in molte città d’Italia. Il progetto a regia Comunale, realizzato con fondi strutturali europei e ministeriali, è rafforzato dalla presenza di un forte partenariato pubblico-privato, ivi compreso il coinvolgimento degli istituti scolastici.

Sul modello delle cosiddette “Fattorie Sociali”, si possono avviare attività che vanno dall’agricoltura agli elaborati come conserve, pasta e altro, immettendo poi i prodotti nel commercio solidale. In questo modo i giovani con disabilità possono trovare un’occupazione.

Per gli anziani si vogliono realizzare le “Residenze sociali”. “Per questa categoria, portatrice di bisogni particolari attinenti a fattori economici, fisici e sociali – spiega Trischitta – si rende necessario introdurre modelli abitativi socialmente ed economicamente sostenibili, per garantire la piena autonomia abitativa e un maggiore benessere, contrapponendosi alla prassi comune del ricovero presso gli ospizi, dispendiosi e poco stimolanti.”.

Come nel caso delle “Viviendas dotacionales” in Spagna, si vogliono realizzare alloggi singoli, situati in un unico edificio o in un complesso di edifici, dotati di spazi comunitari interni ed esterni, come sale attrezzate, lavanderie, biblioteche, orti urbani, servizi alla persona, bar e ristoro oltre che di servizi socio-sanitari che garantiscono le cure e l’assistenza necessarie. Le unità abitative sono concesse a canone sociale, in percentuale al reddito. La progettazione di tali residenze è compatibile ai fondi PO FESR Sicilia e a fondi Ministeriali. Si possono, inoltre, costituire allo scopo, partenariati con Iacp , enti sanitari e sociosanitari nonché con operatori, associazioni e fondazioni private.

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