Comune ancora senza bilanci. La campagna elettorale è più importante

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Danila La Torre

Comune ancora senza bilanci. La campagna elettorale è più importante

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mercoledì 20 Giugno 2018 - 04:37

L’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali chiede di conoscere lo stato di avanzamento del procedimento ma a Palazzo Zanca non c’è traccia del previsionale 2018 e del rendiconto 2017

Se la giunta uscente guidata da Renato Accorinti ha un punto debole, questo è certamente rappresentato dai bilanci comunali, presentati costantemente in ritardo. Tra mille giustificazioni, qualche promessa di puntualità ripetutamente caduta nel vuoto e sporadiche ammissioni di colpa, ma solo nei momenti in cui la città si è trovata in ginocchio a causa della mancanza dello strumento finanziario, dal quale dipende ogni azione della vita amministrativa di un ente pubblico.

I cinque anni di amministrazione Accorinti sono stati scanditi dai ritardi nell’adozione dei bilanci comunali, approvati quasi sempre a scatola chiusa da un Consiglio comunale (in molti casi e con pochissime eccezioni) non all’altezza del ruolo. E anche adesso che l’amministrazione Accorinti è arrivata al capolinea e tra qualche giorno ci sarà il passaggio di testimone tra Accorinti e il nuovo sindaco, che sarà uno tra Dino Bramanti e Cateno De Luca, l’assenza del bilancio di previsione 2018/2020 (i cui termini sono scaduti lo scorso 31 marzo) e del rendiconto 2017 (termini scaduti il 30 aprile) rappresenta la principale criticità con la quale dovrà fare subito i conti (anche nel senso letterale del termine) l’amministrazione che verrà.

Intanto, ad evidenziare il problema della mancata approvazione dei bilanci è l’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali, che ha inviato una nota ai Commissari Straordinari dei Comuni, delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi della Sicilia, ai Sindaci Metropolitani, ai Sindaci, ai Presidenti dei Consigli Comunali ed ai Consiglieri Comunali della Sicilia, ai Segretari Comunali, delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi. Il Comune di Messina infatti non è l’unico ente inadempiente, è in buona compagnia.

Da Palermo invitano «gli enti in indirizzo, ove non avessero già provveduto, a comunicare tempestivamente gli estremi delle deliberazioni consiliari di adozione dei documenti contabili e finanziari in esame … al fine di non incorrere nella procedura sostitutiva di cui all’ art. 109 bis dell'O.R.EE.LL.. In ogni caso – continua la nota – gli enti in indirizzo sono invitati a comunicare, qualora non si sia ancora proceduto all'approvazione, lo stato di avanzamento del procedimento, specificando in quale fase sia pervenuto (predisposizione da parte degli uffici, approvazione da parte della Giunta, parere reso dal Revisore, depositato in Consiglio Comunale ed eventuale convocazione dello stesso)».

Ebbene, a Palazzo Zanca non si può parlare di stato di avanzamento perché è ancora all'anno zero, come spiega la presidente del Consiglio comunale uscente Emilia Barrile nella lettera di risposta inviata all’Assessorato regionale.

Nella sua nota, la Barrile premette «che alla data odierna nel ns. Comune sono in corso le elezioni amministrative per il rinnovo degli Organi Amministrativi e dal 26 Aprile u.s., il Consiglio Comunale (quarantacinquesimo giorno precedente quello della votazione) ha sospeso l'attività deliberativa ordinaria, limitandosi ad adottare atti urgenti ed improrogabili». Subito dopo, la massima rappresentante del Civico Consesso chiarisce ed evidenzia «che alla scrivente Presidenza del Consiglio non sono pervenuti fino ad oggi, i relativi atti in modo che il Consiglio Comunale, anche con il dovuto carattere di urgenza ed improrogabilità che il caso impone, potesse esitarli».

La sintesi è che, negli ultimi tre mesi, al Comune di Messina sono stati tutti troppo impegnati con la campagna elettorale. Sia sindaco ed assessori uscenti, che hanno comunque trovato il tempo per sfornare atti di varia natura last minute ma non i bilanci; sia i consiglieri comunali, molti dei quali ricandidati e più preoccupati a riconquistare la poltrona che non a garantire un minimo di stabilità ai conti in rosso di Palazzo Zanca, visto che nessuno dei 40 consiglieri ancora in carica ha sollecitato la giunta a predisporre i bilanci.

La patata bollente passerà inevitabilmente nelle mani della prossima giunta e del prossimo Consiglio Comunale. Nella speranza che sul fronte dei bilanci si cambi completamente registro.

Danila La Torre

Un commento

  1. patata bollente? io la chiamerei incapacità e pressapochismo.

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