Rifiuti, quale futuro? La Uiltrasporti interroga i due candidati sindaco

Rifiuti, quale futuro? La Uiltrasporti interroga i due candidati sindaco

Rifiuti, quale futuro? La Uiltrasporti interroga i due candidati sindaco

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martedì 19 Giugno 2018 - 15:34

Piano Industriale, concordato di Messinambiente, futura gestione di una società che in questi mesi ha mosso i suoi primi passi. E’ questa l’eredità che il prossimo sindaco riceverà nel settore rifiuti. Cosa hanno intenzione di fare?

«In una campagna elettorale che in questa seconda fase di ballottaggio ci sta regalando insulti e persino denunce, niente confronti, ma scontri per accaparrarsi voti ed elettori, invitiamo i due aspiranti alla poltrona di primo cittadino a parlare concretamente di programmi». A dirlo è Michele Barresi segretario generale della Uiltrasporti di Messina, che scende in campo a pochi giorni dal ritorno alle urne per chiedere ai due candidati sindaco di concentrarsi sui temi nevralgici per la città e per i cittadini. La lente d’ingrandimento del sindacato si posa soprattutto sul delicato settore della gestione rifiuti.

«Ci troviamo da un lato con il candidato del centrodestra Dino Bramanti che ha chiaramente ammesso l’ipotesi di privatizzare le partecipate, compresa la neonata MessinaServizi, e dall’altro con Cateno De Luca che ha invece fatto come suo cavallo di battaglia la promessa di azzerare tutte le partecipate, radere tutto a zero e ripartire con un nuovo sistema di gestione dei servizi. Ma finita la campagna elettorale cosa intenderanno fare davvero i due aspiranti sindaci?» chiede la Uiltrasporti che vuole consegnare nelle mani di Bramanti e De Luca una fotografia della situazione che erediterà il prossimo sindaco di Messina. Eredità che impone di mettersi subito al lavoro per non vanificare un percorso che, piaccia o meno, l’amministrazione Accorinti ha portato a termine aprendo una nuova fase per la gestione dei rifiuti in città.

«In un quadro regionale in continua evoluzione, con un Piano rifiuti che il governo Musumeci sta approntando per uscire dallo stato di emergenza conclamata e con una serie di obblighi a cui i Comuni dovranno rispondere, soprattutto in termini di differenziata e impianti, la situazione a Messina è in una fase cruciale e toccherà al prossimo sindaco decidere in quale direzione muovere il settore.

La nostra attenzione va alla nuova MessinaServizi che rappresenta una realtà occupazionale per quasi 600 dipendenti – continua Barresi – che ha iniziato a lavorare da tre mesi e che dunque sta muovendo i suoi primi passi con un Direttore generale vincitore di una selezione pubblica, ma con un amministratore unico scelto dall’amministrazione Accorinti. La domanda lecita da porsi è cosa accadrà innanzitutto alla governance di MessinaServizi, e con essa altro nodo saliente è il Piano industriale che la società ha approntato e che detterà la linea di gestione dei prossimi anni, definendo costi, organizzazione dei servizi, gestione, obiettivi. Sarà forse uno dei primi atti che la futura amministrazione si troverà ad analizzare ed esaminare – continua il sindacato – da quel piano passerà la gestione dei rifiuti dei prossimi tre anni, ma in queste settimane di campagna elettorale nessuno dei due candidati ha detto in maniera chiara e concreta come si porrà di fronte a questi impegni, considerato che non si tratterà più di programmi sulla carta ma di decisioni fattive da cui dipende uno dei servizi pubblici essenziali più importanti e più pagato dai messinesi».

La Uiltrasporti vuole poi ricordare un altro tema caldo che in questa campagna elettorale sembra essere stato totalmente dimenticato ma che ha un peso non indifferente per il futuro delle casse di Palazzo Zanca: il concordato di Messinambiente.

«Vorremmo ricordare a Bramanti e De Luca, o informare se non ne sono a conoscenza – continua Barresi – che il prossimo ‪2 luglio in Tribunale ci sarà l’assemblea dei creditori di Messinambiente che dovranno decidere se accettare o rifiutare la proposta di concordato confezionata dai legali di Messinambiente, d’intesa con l’amministrazione Accorinti, per scongiurare la dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale. Sono stati assunti impegni chiari da amministrazione e consiglio comunale uscenti, i prossimi inquilini di Palazzo Zanca dovranno proseguire sulla linea del concordato impegnando anche nei prossimi anni i soldi necessari per coprire i 30 milioni di euro che l’amministrazione Accorinti e il consiglio hanno deciso di impegnare per evitare un fallimento che costerebbe al Comune più di 100 milioni di euro. Su questo fronte però neanche una parola dai due candidati a quali chiediamo come hanno intenzione di porsi sulla delicatissima faccenda del concordato». Di certo, conclude la Uiltrasporti, in questo clima di incertezza siamo ora più che mai soddisfatti di aver messo in sicurezza i lavoratori con il transito alla Srr in applicazione della normativa regionale.

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