Ato3, la SRR va per la sua strada. Il commissario: "La legge parla chiaro"

Ato3, la SRR va per la sua strada. Il commissario: “La legge parla chiaro”

Francesca Stornante

Ato3, la SRR va per la sua strada. Il commissario: “La legge parla chiaro”

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giovedì 07 Settembre 2017 - 07:25

Mentre l'amministratore di MessinaServizi ha chiesto qualche giorno di tempo per avere un parere legale sulle ipotesi prospettate dai sindacati, il commissario della SRR non ha dubbi e continuerà con le attività di avvio della società, compreso il trasferimento dei lavoratori dall'Ato3 secondo legge regionale

Il trasferimento dei lavoratori dell’Ato3 alla MessinaServizi continua a far discutere. Gli strascichi delle ultime riunioni che hanno visto ai tavoli di confronto amministrazione, nuova società, sindacati e SRR, sono tanti e rischiano di rendere l’iter ancora più complicato di quanto si è rivelato. Al momento è l’amministratore unico di MessinaServizi Beniamino Ginatempo ad essere rimasto con la patata bollente in mano. La soluzione condivisa non è stata trovata e sarà lui a decidere se avverrà il passaggio in SRR e poi alla MessinaServizi o se si procederà con un trasferimento diretto da una società all’altra. Ginatempo ha annunciato che scioglierà le riserve solo dopo un parere legale, intanto però ha messo in moto la macchina per prendere in carico i servizi di Ato3. Dall’altra parte però resta quella SRR che divide ma che esiste. Quella SRR voluta dalla Regione per sostituire il sistema Ato e presieduta per i primi due anni dal sindaco Renato Accorinti, in quanto sindaco metropolitano. Quella SRR che ha impegnato sia Accorinti che Ialacqua in un intenso lavoro di redazione della pianta organica che contenesse tutti i lavoratori di Ato3 e Messinambiente, ma che l’amministrazione di Palazzo Zanca vuole bypassare perché ritenuta figlia di una legge regionale, la 9 del 2010, sbagliata e inapplicabile.

La SRR, oggi rappresentata dal commissario Ettore Ragusa, gioca un ruolo fondamentale in questa partita che riguarda il futuro dei servizi di igiene ambientale in città. E nel caos di questi giorni è proprio il commissario a voler chiarire una volta per tutte un punto chiave: “La SRR seguirà la sua strada, ovvero quella normata dalla legge regionale, dalle ordinanze e dai decreti del Presidente Crocetta”. Non ha dubbi il commissario Ragusa. Le leggi ci sono, i percorsi sono indicati chiaramente, ci sono note e atti ufficiali che specificano esattamente quali sono gli strumenti giuridici da utilizzare, dunque tutto sarà fatto in quella direzione. Il commissario ha nuovamente messo tutto nero su bianco in una nota recapitata a Comune, Regione, Ato3, Prefettura e sindacati, ricordando che la SRR ha già attivato le procedure per il passaggio del personale Ato3 secondo quanto prevede la Legge regionale 9 del 2010. La società ha richiesto la documentazione necessaria per il trasferimento dei lavoratori a marzo, poi ad aprile, poi ad agosto. Qualche giorno fa è stato il dirigente Vallone ha inviare un lungo elenco di documenti che servono per ogni singolo dipendente. L’Ato3 però fino ad oggi non ha risposto. E la SRR Messina è rimasta ferma. Per questo è scattato il sollecito a trasmettere con urgenza tutti i documenti richiesti per consentire la verifica dei requisiti economici e giuridici di ogni singolo rapporto lavorativo, così come fatto per Ato2 e Ato4, così come previsto dalla legge 9 del 2010.

C’è anche una nota dello scorso 10 luglio in cui è l’assessore regionale Vania Contraffatto a ribadire con chiarezza che i commissari devono rendere le SRR pienamente operative e devono adottare in tempi brevi tutti gli atti previsti dall’ordinanza che in questo momento vige per la gestione rifiuti in Sicilia. Fino al 15 settembre vale l’ordinanza del 4 agosto che, a proposito di SRR, richiama il decreto che il presidente Crocetta ha firmato lo scorso 9 marzo e rinnovato il 30 giugno, ossia il decreto che nomina i commissari straordinari delle SRR e definisce i loro compiti per l’avvio operativo delle società. La legge, l’ordinanza, il decreto e la nota della Contraffatto illustrano quale dev’essere la strada da seguire anche su questo fronte: il commissario della SRR che ha la dotazione organica approvata e nei casi in cui è stata definita la procedura di affidamento del servizio dal Comune attraverso il piano Aro, dunque esattamente il caso di Messina con MessinaServizi, dovrà provvedere all’immediato transito del personale operativo con l’assunzione nella SRR e successivo utilizzo del personale presso il soggetto affidatario. Il personale tecnico-amministrativo è assunto e utilizzato direttamente dalla SRR mentre il personale operativo è assunto dalla SRR e poi utilizzato dai soggetti affidatari attraverso l’istituto giuridico che si deciderà tra le parti, quindi anche con i sindacati. I lavoratori passeranno a parità di condizioni giuridiche ed economiche e il loro utilizzo nella società affidataria, la MessinaServizi, avverrà in base alla pianta organica prevista. L’assessore poi ribadisce che è responsabilità delle SRR di non ritardare ulteriormente sul fronte del passaggio del personale dalle società e dagli Ato alla SRR.

Dunque per Ragusa sarà questo l’iter da seguire e qualunque altra strada il Comune o MessinaServizi sceglieranno sarà in violazione di legge.

Ovviamente l’amministratore Ginatempo potrà decidere di seguire l’altro percorso, quello del trasferimento diretto del personale, ma la responsabilità sarà tutta nelle sue mani e nella MessinaServizi. Quindi il gioco si fa sempre più duro.

Intanto ieri pomeriggio sono stati fatti i colloqui ai due candidati al posto di direttore generale della MessinaServizi. Adesso società e socio Comune si prenderanno qualche giorno per valutare e scegliere chi affiancherà Ginatempo in questo percorso tutt’altro che in discesa. Per MessinaServizi i problemi sono iniziati praticamente prima di partire realmente. La società, infatti, non è ancora operativa, la data del 15 settembre è ormai vicinissima e a Palazzo Zanca c’è l’urgenza di renderla effettivamente operativa entro quel termine: se quel giorno Messinambiente dovesse fallire anche per MessinaServizi i problemi sarebbero tanti perché in base all’ultimo testo sulle partecipate il Comune non potrebbe più creare società nello stesso settore per cinque anni. Se la società sarà invece già iscritta all’albo regionale delle imprese dei rifiuti almeno questo ostacolo si potrebbe evitare. Senza lavoratori però non si può attivare nulla. E dunque si aspetta, in attesa di una risposta che arriverà solo tra qualche giorno. Intanto la SRR andrà avanti per la sua strada. E la matassa è sempre più ingarbugliata.

Francesca Stornante

Un commento

  1. Non ci interessa……abbiamo i marciapiedi più……alternativi d’Europa pieni di rigogliose erbacce da dove sbucano topi, scarafaggi e Company, con il contorno di mutandine usate tazze di wc, buste e bottiglie di plastica e tanta altra…munnizza. Noi abbiamo il sindaco più onesto d’Italia, il sindaco dalla maglietta…..profumata, noi abbiamo Accorinto e guai chi c’è lo tocca (manche e cani signuri). “Trampi pissi no uari”.

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