Il leader dei SicilianIndignati ha partecipato ad una serie di incontri nella provincia di Messina: "Solo un'amministrazione aperta e trasparente è antidoto ad infiltrazioni mafiose e corruttive.

“Meno Stato per fisco e burocrazia, più risorse per infrastrutture e sicurezze, quanto dichiarato da Berlusconi conferma la bontà di quanto più volte dichiarato dal nostro movimento politico”. Così Gaetano Armao, vicepresidente designato della Regione Siciliana del centrodestra e leader del Movimento dei SicilianIndignati, che nel corso di una serie di incontri nella provincia di Messina insieme al deputato regionale Nino Germanà. Con loro anche l’ex assessore regionale Nino Beninati.

Per quanto riguarda l'obiettivo di una Pubblica Amministrazione più efficiente Armao sostiene l'importanza cruciale della riorganizzazione della macchina amministrativa e della sua sburocratizzazione, affiancando a ciò il risanamento dei Comuni e il pieno utilizzo delle risorse dell'Unione Europea.

"Le procedure amministrative – ha spiegato Armao – devono concludersi in 30 o al massimo in 120 giorni e svolgersi su piattaforma informatica (e-government), estendendo il silenzio-assenso. Sul piano organizzativo si deve procedere alla razionalizzazione di risorse umane e strumentali creando un unico bacino Regione-comuni per un servizio efficiente a cittadini e imprese. Solo un’amministrazione aperta è antidoto ad infiltrazioni mafiose e corruttive e favorisce l’efficienza e la partecipazione ecco perché occorre rafforzare la digitalizzazione della P.A. regionale".

Tra le prime proposte legislative che Forza Italia ed il movimento porteranno avanti all’Ars ci sarà anche la limitazione del voto segreto generalizzato in Assemblea, da anni diventato facile strumento di ricatto per franchi tiratori che utilizzano questioni collettive per perseguire fini personali. La proposta prevede il voto segreto solo per le votazioni sulle persone, così come indica la regolamentazione a livello nazionale.

"Va riscritto – ha affermato Armao – il rapporto tra Regione e comuni, snellendo l’apparato centrale ed allocando funzioni e personale a livello comunale e dei liberi consorzi, riscrivendo l’assetto del livello intermedio devastato dalla soppressione delle Province (voluta da Crocetta e dal Movimento Cinque Stelle) con le drammatiche conseguenze sulla manutenzione delle strade e delle scuole che i siciliani ben conoscono".

Contro la riforma flop del governo Crocetta, annunciata in diretta televisiva nel marzo 2013 e rimasta impantanata per 4 anni, si è battuto il deputato uscente Nino Germanà che si è espresso a favore del ripristino dell’elezione diretta: “Crocetta ha cancellato le Province e la democrazia, non ha ridotto gli sprechi- ha dichiarato- Grazie al voto dell’Ars di agosto, stiamo provando a salvare le ex Province dal disastro al quale erano destinate con quella riforma. L’auspicio è che possano avere maggiori funzioni proprio in virtù di uno snellimento dell’apparato centrale regionale e di un miglior rapporto con il territorio. La Città Metropolitana di Messina è una grandissima opportunità che soltanto a causa di una visione poco lungimirante come quella di Crocetta, è stata ridotta ad una sede da commissariare. Aspettiamo di capire cosa deciderà la Corte Costituzionale. Nel 2018 ci saranno con ogni probabilità le elezioni e sarà possibile iniziare un nuovo percorso con l’orgoglio di chi vuole portare in alto le istanze di tutto il territorio provinciale”.