Parola d'ordine: infrastrutture. Galluzzo punta tutto sul Ponte

Parola d’ordine: infrastrutture. Galluzzo punta tutto sul Ponte

Francesca Stornante

Parola d’ordine: infrastrutture. Galluzzo punta tutto sul Ponte

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venerdì 20 Ottobre 2017 - 16:29

L'ex consigliere provinciale è in corsa per l'Ars con lo schieramento del candidato di centro destra Nello Musumeci. Insieme a lui Rete Civica per le infrastrutture nel mezzogiorno che ha costruito un programma basato soprattutto sul progetto del ponte sullo Stretto.

"Fino a 15 anni fa Messina aveva Marisicilia, aveva i cantieri, l'Ente Fiera, l'Officina Grandi riparazioni che da sola contava oltre mille dipendenti, la Direzione manovra delle Ferrovie, ogni giorno la tratta Messina-Villa poteva contare su 5 navi e 46 corse. Era una città centrale. Oggi ha perso tutto ed è un trend inarrestabile perché mancano le infrastrutture e i nostri politici non hanno saputo lottare. Ecco perché abbiamo deciso di essere in prima linea in queste elezioni regionali: per dire cosa vogliamo fare della Città metropolitana di Messina, perché abbiamo un progetto chiaro e perché siamo profondamente convinti che senza infrastrutture non si va da nessuna parte". Ha esordito così Ferdinando Rizzo, presidente del movimento Rete Civica per le infrastrutture, che ha deciso di scommettere tutto sul nome di Pino Galluzzo. Candidato all'Ars nelle file di diventerà bellissima con Nello Musumeci, Galluzzo si è presentato oggi nella sala ovale di palazzo zanca. Parola d'ordine di questa candidatura: infrastrutture. Prima tra tutte il Ponte sullo Stretto. Galluzzo e Rete civica non solo ci credono ma vogliono portare questo progetto tra le priorità del l'agenda politica regionale. Vogliono farlo ora più che mai anche perché l'idea del Ponte ha iniziato a convincere anche chi per anni si era battuto contro la mega opera. "Abbiamo appreso che anche il candidato presidente del centrosinistra Micari si è dichiarato favorevole, dunque lancio un appello a tutti i candidati impegnati in questo momento nella corsa elettorale: firmiamo un documento congiunto è trasversale che ci impegna a riaprire la discussione sul Ponte, facciamolo adesso a prescindere da quello che sarà il risultato elettorale" ha detto Galluzzo che sta impostando la sua campagna elettorale su un programma che Rete Civica ha messo a disposizione di Nello Musumeci e che si snoda in quattro punti fondamentali: Completare la parte sud del Corridoio scandinavo mediterraneo, Ponte sullo Stretto incluso; Trasformare in gateway i porti siciliani strategici; Rimodulare i Def per rendere la Sicilia parte integrante del sistema trasportistico del Paese; Potenziare il sistema aeroportuale siciliano.

"Stiamo parlando di progetti che non sono nei nostri sogni. per il Ponte esiste
un iter già avviato ma che è stato bloccato. La pianificazione c'è. Serve un'azione culturale e la volontà politica. Il muro contro muro non serve e non ha portato risultati. Musumeci ha una stella di integrità morale ed etica, io spero di rappresentare lo stesso sentimento ma non voglio essere l'unico paladino di questo programma".
Per Galluzzo il Ponte è la priorità, ma dev'essere calato in un piano di investimenti veri sulle ferrovie, sulle autostrade e sull'aeroporto del Mela.
"Le regioni senza infrastrutture perdono di ricchezza. Il governo è a trazione settentrionale, il sud non produce e non consuma, quindi non interessa a nessuno" ha detto Giovanni
Mollica, seguito da Giovanni Caminiti che ha parlato dell'area integrata dello Stretto che potrà essere integrata solo se ci sarà il Ponte. Un ponte che non deve essere pensato come collegamento per passare da Reggio a Messina, ma come punto nevralgico delle rotte del commercio.
"Lo strettissimo legame esistente tra la mobilità generata dalle infrastrutture e lo sviluppo è dimostrato sia dal progressivo peggioramento delle condizioni economiche e sociali dell’isola – che di infrastrutture è fortemente carente -, sia dall’improvviso e rilevante miglioramento del Pil – +2,4% nel 2016, il maggiore tra tutte le regioni italiane – della Campania, recentemente inserita nella rete AV/AC europea. E’ prevedibile – e la Rete se lo augura – che la prossima attivazione del collegamento veloce NA-BA, da estendere al più presto fino a Taranto, avvii un’analoga fase di rapido sviluppo della Regione Puglia. Anche la piccola Basilicata registra i primi progressi, grazie alle risorse fornite dal petrolio e alla mobilità di cui inizia finalmente a godere in virtù dei benefici derivanti dall’essere Matera Capitale della Cultura 2019. Non si arresta, invece, il degrado derivante dalla marginalizzazione della Sicilia, anzi, con straordinaria protervia, i Governi italiani proseguono nella sistematica esclusione della regione dai benefici che la globalizzazione potrebbe offrire a un territorio che la natura ha posto al centro dei grandi flussi mercantili mediterranei. Una scelta, indegna di un Paese civile, concretizzata con l’interruzione della rete ferroviaria europea AV/AC all’altezza di Salerno, col declassamento a funzioni mare-mare dei suoi porti e con il blocco dell’iter di costruzione del Ponte di Messina".
Francesca Stornante

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