Ci sono obiettivi importanti. Colpisce lo spirito di gruppo e l'attenzione della Società verso i ragazzi: "Persone prima che calciatori". Donata al parroco di Casalvecchio che ha ospitati giocatori e dirigenti un'Ultima cena in argento
S. TERESA DI RIVA. Non c’è stato tempo per rimuginare sul passo falso di domenica scorsa sul terreno di gioco del fanalino di coda Merì (1-1), in casa Jonica. La capolista del campionato di Promozione siciliana di calcio, girone C, ha obiettivi importanti. Ma soprattutto un ambiente societario da fare invidia a questi livelli. C’è organizzazione e grande attenzione da parte dei presidenti Mimmo e Carmelo Saglimbeni (per loro gli atleti prima sono uomini e dopo giocatori). E poi c’è un gruppo straordinario. Gestito con sapienza dal team manager Enzo Filoramo e dal tecnico Mimmo Moschella. La settimana è stata spezzata e caratterizzata da un ritiro spirituale, conclusosi con un banchetto. Giocatori e dirigenti sono stati ospitati nell’antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano che sorge a monte di Casalvecchio Siculo. Da lì si domina la vallata del Savoca. Ad accogliere i giocatori c’è il parroco, padre Alessandro Malaponte. Tiene alta l’attenzione per un quarto d’ora. Parla di valori. Ed esorta i giovani calciatori a prendere in mano la propria vita, a renderla virtuosa anche attraverso il calcio “un gioco che insegna a fare squadra, in cui da soli non va da nessuna parte. Lo stesso è nella vita”. Porta come esempio cristiano i martiri Cosma e Damiano, che hanno seguito Cristo sino alla morte. Si conclude con la preghiera del Padre Nostro e dell’Ave Maria. Poi tutti a cena, a base di carne, in un ampio locale adiacente il sacro luogo, insiem al sacerdote e al sindaco, Marco Saetti. Colpisce l’educazione e la disciplina di questi ragazzi. Colpisce l’affiatamento fuori dal campo. Il prete chiede di loro. Carmelo Saglimbeni, uno dei due presidenti, gli presenta Davide Aricò, approdato a S. Teresa dopo aver disputato la Primavera con la Juventus, qualche campionato in C e dopo aver procurato ai santateresini con il suo gol il dispiacere della sconfitta nella finale Play-off dello scorso anno col Città di Messina. Con lui c’è il capitano, Maxi Herasymenko, una colonna portante della squadra, che fa della difesa il suo baluardo. Ma il tecnico è votato all’attacco. Una sorta di Zeman siculo che ama giocare con tre e quattro punte e che qualche partita l’ha chiusa anche a cinque. Si respira aria di grande serenità in casa Jonica in vista della partita di domenica con il Trecastagni. Ci sono 15 punti di differenza tra le due compagini (24 i santateresini e 9 gli etnei), ma questo per dirigenti e tecnici è solo un dettaglio. Per loro tutte le partite devono essere affrontate con la stessa determinazione. “Il presidente Carmelo Saglimbeni – chiosa sorridendo il team manager Filoramo – ci ripete come un mantra che non dobbiamo perdere o pareggiare, per il resto possiamo fare qualsiasi risultato…”. E’ proprio Filoramo a ringraziare padre Alessandro al termine della serata trascorsa in spensieratezza ed allegria. Prima di lui lo aveva fatto l’allenatore in seconda Roberto Frazzica. A nome di tutta la società Filoramo ha donato al sacerdote un’Ultima cena in argento. Domenica si torna in campo.