La ricostruzione, semi seria, del caso scoppiato sui Nebrodi, dove i Carabinieri hanno sequestrato e rimosso l'albero di Natale collocato al centro del paese dopo aver ricevuto un esposto.
Quell'albero non s'ha da addobbare! Gli fa un baffo, sui Nebrodi, il tanto contestato Spelacchio di Roma.
Perché a Galati Mamertino il pino che avrebbe dovuto rallegrare il centro del paese ed essere addobbato dai bambini è finito, niente meno, al centro di una querelle giudiziaria.
E i solerti Carabinieri hanno pensato bene di trattarlo da "corpo del reato", come legge prevedere. Il maresciallo a capo della stazione, ricevuta una "soffiata" sulla presunta illegittimità dello sradicamento, ha pensato che non bastasse notificare il provvedimento di sequestro preventivo o apporre il sigilli, ed ha rimosso l'albero dal centro della piazza San Giacomo, il cuore del centro nebroideo, e affidarlo alla custodia giudiziale della Guardia Forestale.
Ai bambini delle scuole, mischini, non è rimasto che addobbare un albero sintetico.
Non poteva toccare che all'assessore al ramo, invece, andare a riferire in caserma sulla vicenda: no, l'albero, secondo gli amministratori, è stato portato via da una particella catastale di proprietà del Comune e non, come lamenta il siglatario dell'esposto, da un'area di proprietà privata.