Alice Caioli, Federica D'Andrea e Luigi Restivo sono stati i protagonisti della sesta edizioni dell'evento "Suggestioni dal set", promosso da Marco Bonardelli
Musica dal vivo e giovani talenti a confronto nei giorni scorsi a “Suggestioni dal set”, evento sullo spettacolo ideato e condotto da Marco Bonardelli, giunto alla sesta edizione.
“La musica colonna sonora della vita” la tematica dell’incontro che riunito alla Feltrinelli Point di Messina tre giovani artisti della nostra terra che si sono narrati attraverso il loro percorso artistico e la loro musica. Un excursus nelle melodie diventate colonna sonora di eventi storici e di costume, ma anche parte della vita di ciascuno, quelle discusse dai protagonisti Alice Caioli, in gara tra le “Nuove Proposte” del prossimo Festival di Sanremo, Federica D’Andrea del quartetto vocale Glorius e Luigi Restivo, autore e interprete dello spettacolo “Canto-Autori”. Attraverso la loro storia personale, segnata dalla passione per il mondo delle sette note, gli artisti hanno regalato al numeroso pubblico presente preziosi feedback sulle melodie di ieri e di oggi, parte del loro repertorio artistico. Ha aperto gli interventi la ventunenne Alice Caioli che con semplicità e schiettezza si è dichiarata fiera delle sue origini siciliane e, raccontando la sua esperienza ad Area Sanremo, ha sottolineato la funzione terapeutca della musica come rifugio prezioso in fasi difficili dell’esistenza. “Specchi rotti”, il brano che porterà a Sanremo, ha infatti una valenza autobiografica particolarmente significativa. Sul palco dell’Ariston la cantante indosserà gli abiti di uno stilista siciliano emergente come ulteriore tributo alla sua terra. Interessante, anche per la peculiarità delle performance canore, il percorso di Federica D’Andrea, componente – assieme a Cecilia Foti, Agnese Carrubba e Mariachiara Millimaggi – del Glorius Vocal Quartet. La cantante ha parlato della recente esperienza al concorso internazionale Leopold Bellan di Parigi, ove il gruppo ha ricevuto il Premio d’onore nella categoria “Gruppi vocali”, ed ha ribadito come la sicilianità rappresenti un tratto irrrinunciabile della loro identità canora, non tanto come linguaggio, quanto come temperamento e solarità del ritmo. Il repertorio del gruppo tocca classici come Jobim e Gershwin, ma anche Jovanotti e Mika; e la modalità d’esecuzione è assolutamente originale: un mix fra strumento, voce e body percussion. Un vero excursus nel mondo della canzone d’autore, l’intervento di Luigi Restivo, che coniuga il canto ad altri talenti di tipo attoriale, dominando il palcoscenico con verve e simpatia.
A proposito del suo “Canto-Autori”, l’artista ha parlato del primo cantautorato, musica innovativa e di rottura, che ha superato gli schemi classici della musica leggera a favore di interpretazioni e contenuti più coerenti con la storia e il costume, rendendola così una modalità di denuncia. Citando alcuni grandi autori, Restivo ha espresso la sua preferenza per Gaber e Battisti, ma ha eseguito dal vivo il pezzo d’apertura dei suoi spettacoli: “Cantautore” di Bennato. A chiusura serata, sempre con la band, composta da Francesco De Grazia (chitarra), Maria Pia Favasuli (basso), Simone Bombaci (percussioni) e Daniele Testa (violino),il cantante ha salutato il pubblico sulle note di “ Don Raffaè” di Fabrizio de André.