Consiglio comunale, è il giorno dei revisori dei conti. Il Pd: «Dall'amministrazione festival dell'approssimazione»

Consiglio comunale, è il giorno dei revisori dei conti. Il Pd: «Dall’amministrazione festival dell’approssimazione»

Consiglio comunale, è il giorno dei revisori dei conti. Il Pd: «Dall’amministrazione festival dell’approssimazione»

martedì 26 Maggio 2009 - 10:50

Si prevede una lunga nottata a Palazzo Zanca: si voterà la presa d'atto della sospensiva del Tar e l'elezione del nuovo collegio, ma si parla di centinaia di emendamenti. Stamani conferenza stampa del centrosinistra: «Garantiremo la presenza, ci asterremo sulla presa d'atto, voteremo il nostro revisore». Calabrò sul bilancio: «E' carta straccia»

Stasera il consiglio comunale sarà chiamato al dibattito politicamente più importante di questo mandato amministrativo. Se poi questo coinciderà con l’effettiva votazione sui revisori dei conti è tutto da vedere, perché nei corridoi di Palazzo Zanca si parla già di centinaia di emendamenti pronti ad essere presentati, in aula si starà fino a notte fonda, e non sono esclusi rinvii strategici. All’ordine del giorno, ormai è cosa nota, due delibere: la prima è la presa d’atto della sospensiva del Tar sul vecchio collegio dei revisori, la seconda riguarda l’elezione di quello nuovo. Il sistema sarà quello indicato dal Tar: votazione unica, i tre che prenderanno più voti saranno eletti revisori, il primo sarà il presidente del collegio. I nomi che circolano sono sempre gli stessi: il Pdl, col sostegno dell’Mpa e, pare, di alcuni esponenti del centrosinistra indicherà Roberto Aricò, revisore uscente dal cui ricorso è nata la vicenda del Tar; l’Udc confermerà Domenico Maesano; il Pd sosterrà Domenico Donato, che così sarebbe l’unico superstite della votazione del 10 marzo scorso, -bocciata- dal Tar. La vera conta sarà per la presa d’atto, visto che il centrosinistra e parte dei dissidenti del centrodestra si asterranno. Una volta arrivati alla elezione, la partita si giocherà per la presidenza: il sindaco Buzzanca vuole Aricò, il Pd chiede la conferma di Donato. Vedremo.

Intanto proprio il Pd, e in particolare i consiglieri Felice Calabrò (nella foto), Tani Isaja, Gaetano Gennaro, Nicola Barbalace, Giorgio Caprì, Antonio Barone e Elio Sauta, in una conferenza stampa tenutasi stamani a Palazzo Zanca hanno detto la loro sul pasticcio dei revisori e, in generale, sulla politica finanziaria dell’amministrazione Buzzanca, dalla quale verrebbe fuori un «festival dell’approssimazione». Secondo i consiglieri «il sindaco ha ritenuto prioritario perseguire personali interessi di rivalsa nei confronti di quei liberi consiglieri, dallo stesso definiti pierini, che oggi corteggia uno per uno al costo della concessione di diritti della collettività spacciati quali merce di scambio». Calabrò, in particolare, sottolinea che il consiglio comunale non si ritroverebbe in questa situazione «se l’amministrazione avesse ottemperato agli obblighi di legge e regolamentari previsti», in particolare per quel che riguarda i tempi seguiti per la trasmissione del bilancio.

Tra l’altro, attacca Calabrò, «il bilancio di previsione che ci hanno presentato, questo volumetto, è carta straccia. Ripete le cose degli anni precedenti. Non c’è la delibera, non ci sono i bilanci collegati, non c’è, chiaramente, la relazione dei revisori dei conti. Credo alla stupidità e all’incompetenza, piuttosto che alla malafede». Alla malafede, invece, crede pienamente Isaja, che sottolinea come il previsionale sia monco senza i bilanci delle società partecipate. Per Gennaro stasera ci sarà «la prova del nove per la maggioranza. In fondo il problema è tutto al loro interno, noi abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità, rimanendo in aula e garantendo i numeri che loro non avrebbero potuto assicurarsi. Ma è necessario chei sindaco faccia un passo indietro su Aricò». Il che difficilmente accadrà.

(foto Dino Sturiale)

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