Musumeci "regala" una discarica a Messina: sorgerà il discusso impianto a Pace

Musumeci “regala” una discarica a Messina: sorgerà il discusso impianto a Pace

Francesca Stornante

Musumeci “regala” una discarica a Messina: sorgerà il discusso impianto a Pace

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martedì 30 Gennaio 2018 - 10:31

Il presidente della Regione ha annunciato l'avvio dei lavori per due nuovi "impianti tecnologici per il Trattamento meccanico biologico dei rifiuti". Uno è quello di Pace che tre anni fa era stato bloccato dal Ministero all'Ambiente

Lo chiamano impianto tecnologico per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti a supporto della raccolta differenziata. In realtà è la famosa, discussa, contestata discarica che tre anni fa era tornata alla ribalta perché era stata l’amministrazione Accorinti a riavviare l’iter per la realizzazione di questo impianto che è stato previsto nell’area di Pace e che è stato oggetto di battaglie durissime, che era stato bloccato dal Ministero all’Ambiente e che è stato al centro di un lungo contenzioso in Tribunale. Sembrava sventata l’ipotesi della realizzazione di una discarica proprio lì a Pace, dove tra l’altro ci sono precisi vincoli paesaggistici a cui si era appellato proprio il Ministero all’Ambiente. E invece Messina si dovrà preparare ad avere questo impianto.

L’annuncio è stato dato direttamente dal governatore della Sicilia Nello Musumeci che ieri ha ufficializzato l’avvio dei lavori per due nuovi impianti. Uno si trova a Gela, l’altro è quello di contrada Pace. “E’ stato superato il contenzioso che non permetteva il prosieguo dell’appalto, già aggiudicato, e dove verrà realizzata una piattaforma, che entro un anno potrà entrare in funzione, per il trattamento dei rifiuti compost, differenziato e indifferenziato. In entrambi i casi, si tratta di impianti necessari al pretrattamento del rifiuto indifferenziato e al compostaggio della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata, in modo tale da diminuire la quantità finale di rifiuti che vanno in discarica”.

“I due nuovi impianti – afferma il presidente della Regione – si inseriscono nel progetto sul riciclo dei rifiuti che il governo ha avviato e che vede come prioritario l’aumento della raccolta differenziata e la costruzione di nuovi centri di compostaggio. In questo modo, insieme a un altro intervento, previsto in contrada Cozzo a Enna, stiamo mettendo le basi per far funzionare la raccolta differenziata e creare, quindi, le condizioni per avviare, anche in Sicilia, il comparto industriale relativo all’economia circolare. Un ringraziamento va al dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, Salvo Cocina”.

Per il presidente Musumeci una bella notizia che darà respiro alla drammatica emergenza rifiuti in Sicilia. Per Messina significherà fare spazio ad un impianto che inevitabilmente farà tornare la spazzatura anche indifferenziata a Pace.

Nel 2015 l’assessore Ialacqua era stato bersagliato dai suoi ex compagni ambientalisti che nel passato insieme a lui avevano in tutti i modi combattuto contro questa ipotesi. “Quella di Pace non è una discarica vecchia maniera” aveva sempre puntualizzato Ialacqua, quando tra mille polemiche fu l’amministrazione Accorinti a riavviare le procedure per questo impianto. Un iter che il Dipartimento Ambiente e Rifiuti della Regione aveva riaperto alla fine del 2013, un bando da oltre 12 milioni di euro e una procedura di gara durata oltre un anno. Era il 22 maggio del 2015 quando gli uffici palermitani aggiudicarono la gara d’appalto da 12 milioni di euro. Poi però qualche settimana dopo era stato il Ministero all’Ambiente a tirare il freno a mano perché la nuova discarica non è compatibile con il territorio. Ci sono vincoli precisi e quell’area non è idonea a ospitare un nuovo impianto, così come invece stabilisce il Piano regionale dei rifiuti. Il sito di contrada Pace rientra nel Paesaggio Locale 1- Stretto di Messina, dunque soggetto a specifiche norme tra cui il recupero ambientale delle discariche e soprattutto quella che stabilisce che in quell’area «non è consentito realizzare discariche o qualsiasi altro impianto di smaltimento rifiuti» scriveva il Ministero.

Ma nel frattempo la Regione aveva già affidato la milionaria gara d’appalto, la ditta vincitrice fece ricorso e nel giugno 2016 il Tar di Palermo le diede ragione, ribaltando i rilievi del Ministero e riaprendo la strada alla realizzazione dell’impianto.

Adesso a scrivere la fine di questa vicenda ci ha pensato il nuovo presidente Musumeci che fa così il suo primo “regalo” a Messina.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. U dissi e fici accorinti un macellu… u dissi u presidenti.. tutto ok!! grandi… quanta coerenza…

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  2. MessineseAttento 30 Gennaio 2018 12:55

    L’attesa paziente sulla riva del fiume, comincia a dare i primi risultati.

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  3. Gran brutta notizia. Assolutamente incredibile. Tra tante aree deserte interne ed abbandonate nelle montagne siciliane, si vuole realizzare un impianto a forte rischio ambientale sullo Stretto di Messina, dove vivono centinaia di migliaia di persone. In caso di problemi all’impianto, sarà interessata tutta l’area dello Stretto di Messina che comprende anche la sponda reggina, quindi tra le popolate aree dell’Italia, la seconda area urbana del sud dopo Napoli.
    Musumeci si sta assumendo una grande e grave responsabilità con questa decisione.

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  4. È meglio che la spazzatura stia in discarica piuttosto che sparsa per la città. Ben venga questo impianto invece degli allarmismi fuori luogo, delle inutili, cavillose e annose polemiche che bloccano tutto e che hanno come risultato la trasformazione della città in un enorme immondezzaio. Il sito verrà realizzato a Pace, ma in un luogo recondito, mica in riva al mare. La vicinanza alla città consente maggiore efficienza e riduzione dei costi. Basta cavilli. Basta allarmismi. Basta immondizia dappertutto.

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