All'ex amministratore della società di vigilanza privata al centro dello scandalo Università era contestata l'omessa Iva e contributi per 500 mila euro.
Si è concluso con l’assoluzione piena il processo per Emanuele Corrado Galizia, ex finanziere ed uomo dei servizi, imputato come amministratore della società Il Detective per una evasione non versata di quasi 500 mila euro.
Il giudice monocratico Scolaro ha disposto che le due accuse a lui contestate – omessa IVA e contributi non versati – in un caso non costituiscono reato penale, nell’altro non è imputabile all’ex amministratore della società. L’Accusa, i PM Conte e Parialó, avevano chiesto la condanna a 3 anni.
Il giudice sembra invece avere accolto le ragioni del legale , l’avvocato Nino Cacia, che ha difeso la linerarità del comportamento dell’amministratore e il suo vano tentativo di salvare l’azienza poi fallita nel 2013.
Lo scorso anno era stato revocato il sequestro di oltre 400 mila euro disposto nel corso delle indagini dopo l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Si chiude così un altro capitolo giudiziario delle complesse vicende che hanno avuto al centro la società di vigilanza privata Il Detective, un tempo la più grande società di investigazione e vigilanza privata di Messina, al centro di uno scandalo, poi sgonfiatosi, a base di presunte mazzette all’Università e talpe in Prefettura.