Cinzia Arruzza, Associate Professor of Philosophy at the New School for Social Resaerch - University of New York, ideatrice e referente dell'International Women's Strike USA, sulla violenza di genere e sul movimento globale legato a niunamenos, è stata ospite dell’Istituto Caio Duilio.
Cinzia Arruzza, Associate Professor of Philosophy at the New School for Social Resaerch – University of New York, ideatrice e referente dell'International Women's Strike USA, sulla violenza di genere e sul movimento globale legato al movemneto niunamenos, è stata ospite dell’Istituto Caio Duilio.
L'iniziativa rientra nell'ambito delle attività programmate dal gruppo Pari Opportunità DonnArchè. Ed è stata proprio la fondatrice del gruppo, la professoressa Daniela Mangano, a fare gli onori di casa, presentando il ricco curriculum della professoressa Arruzza. Quest'ultima, mentre alle sue spalle campeggiava l'eloquente domanda "Serve ancora il femminismo?", ha snocciolato una serie di numeri impressionanti come le quasi 7 milioni di donne vittime di violenza fisica o sessuale, le 149 vittime di femminicidio avvenute solo nel 2016 o il 65,2% dei casi in cui i bambini assistono alla violenza sulle madri. Cifre che hanno tenuto desta l'attenzione della numerosa platea con le tante ragazze che frequentano il Nautico e alcuni ragazzi che hanno rivolto numerose domande alla professoressa Arruzza, testimoniando le loro esperienze.
A fare il paio con quanto denunciato poche settimane fa dall'ONU "A parità di condizioni, le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini. Siamo di fronte al più grande furto della storia", la professoressa Arruzza che ha sottolineato che "La disparità dei sessi riguarda soprattutto l'economia ed il tasso d'impiego. Si tratta – ha continuato – tuttavia di un ostacolo superabile grazie alla forza, al coraggio e alla determinazione. Basta stesso lavoro, diverso stipendio – ha tuonato la docente universitaria – Cambiamo l'organizzazione strutturale della nostra società per sentirci emancipate, autoaffermiamo noi stesse facendo valere i nostri diritti. Perchè noi donne – ha concluso – possiamo cambiare il mondo". La professoressa Arruzza ha inoltre annunciato che sta già organizzando per il secondo anno consecutivo lo sciopero internazionale a New York in vista del prossimo 8 marzo.