Reggono in secondo grado le condanne a 6 anni e mezzo per Cocivera e l'ex primario del Piemonte Giuseppe Luppino (6 anni), coinvolti nell'inchiesta della Mobile.
Erano quasi le 22, ieri sera, quando i giudici della Corte d'Appello hanno letto il verdetto del processo sui così detti abortio clandestini a Messina. La Corte (presidente Alfredo Sicuro) ha confermato in toto le condanne stabilite in primo grado: confermati quindi i sei anni e mezzo di reclusione per Giovanni Cocivera, 6 anni per Giuseppe Luppino, i due ginecologi del Papardo – Piemonte, arrestati a maggio di due anni fa con l'accusa di praticare interruzioni di gravidanze clandestine negli studi privati, dirottando le pazienti dalla struttura ospedaliera.
I due restano in servizio fino a che la sentenza non sarà definitiva, previa conferma della sanzione anche nei successivi gradi di giudizio.
I giudici hanno inoltre ritirato le statuizioni civili concesse alle parti civili in primo grado.
I due erano difesi dagli avvocati Alberto Gullino, Carlo Autru, Nicola Giacobbe.
I due spingevano le pazienti allo studio privato con spiegazioni pretestuose, secondo gli investigatori, per incassare il corrispettivo di un intervento non autorizzato ed effettuato in condizioni sanitarie non garantite.
L'indagine ha rivelato anche che i medici utilizzavano illecitamente parte del materiale dell'azienda sanitaria.
Peculato, concussione e interruzione di gravidanza illecita i reati contestati a vario titolo.
Alessandra Serio
la cosa bella che , ancora in attesa di giudizio, lavorano ancora in strutture sanitarie ….. e poi sicuramente decadra’ tutto per scadenza dei termini…… e continueranno a lavorare a rubare e a delinquere.
buon giorno italia …. il 4 marzo cambiera’……… nulla non vi preoccupate.