La Corte dei conti rigetta il ricorso del Comune contro Riscossione Sicilia

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martedì 20 Marzo 2018 - 15:33

Sulla vicenda che vede soccombere Palazzo Zanca interviene la consigliera comunale Daniela Faranda, la quale ricorda come l’amministrazione Accorinti contasse molto sull’esito positivo del giudizio, dato quasi per scontato

La Corte dei Conti ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Messina nei confronti di Riscossione Sicilia. L’ente chiedeva la condanna della società al pagamento di 62 milioni , corrispondente al credito non riscosso. La situazione però è stata ribaltata e dovrà essere il Comune a pagare 30mila euro per coprire le spese di giudizio.

Sulla vicenda che vede soccombere Palazzo Zanca interviene la consigliera comunale Daniela Faranda, la quale ricorda come l’amministrazione Accorinti contasse molto sull’esito positivo del giudizio, dato quasi per scontato.

“L’Amministrazione auspica una rapida conclusione della fase decisionale, che ovviamente concorrerebbe a sostenere il riequilibrio finanziario dell’Ente”. Così, appena due mesi fa, il 24 gennaio, scriveva l’assessore al piano di riequilibrio prof. Guido Signorino. Peccato – scrive la Faranda – che il suo auspicio non sia andato a buon fine e il ricorso contro la SERIT, che l’amministrazione Accorinti ha avviato fin dal 2014 per il recupero di 62mln di euro, sia stato rigettato. Oltre il danno anche la beffa, la condanna al pagamento di 30mila euro per spese legali”.

“Preoccupa molto adesso, ma certamente non stupisce, che vada in fumo anche questo preventivato recupero di 62 milioni di euro, credito del quale – continua la consigliera – si è sentito parlare spesso e che avrebbe dovuto essere, secondo l’amministrazione Accorinti, uno snodo fondamentale per il riequilibrio finanziario e rappresentare uno dei tanti “successi” della politica di risanamento dei conti che nei fatti invece si sta rivelando una sequela di errori che contribuiscono ad aumentare i danni.”

“Un altro mattone, peraltro molto consistente, che si stacca dal castello di cifre costruito sulla carta in questi anni dagli assessori Signorino e Cuzzola, che non perdono giorno per enfatizzare con la stampa risultati di cui però non c’è realmente traccia. In piena continuità – attacca la Faranda – con la politica di “quellichec’eranoprima” da loro tanto criticata.

Quando si dice che amministrare è altra cosa non lo si dice a caso, questi amministratori percorrono molte delle tappe già seguite proprio da chi ha amministrato prima di loro”.

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