La ragazza rischia guai giudiziari seri per aver continuato a difendere il suo fidanzato dall'accusa di averle lanciato benzina addosso, all'alba dell'8 gennaio 2017.
E' arrivata a conclusione la seconda indagine sul caso di Ylenia Bonavera, la giovane vittima di tentanto femminicidio da parte del fidanzatino, Alessio Mantineo, condannato a 12 anni per il fatto.
La Procura di Messina ha siglato l'avviso di chiusura degli accertamenti che vedono la ragazza accusata d favoreggiamento e falsa testimonianza, come vi avevamo anticipato ad ottobre scorso (leggi qui)
Agli investigatori ed al magistrato, così come in aula al giudice, durante il processo ad Alessio, Ylenia ha continuato a negare di aver riconosciuto il suo fidanzato, quella notte, mentre le lanciava carburante addosso, poi l'accendino innescato.
Soltanto la repentina reazione della ragazza, che si è voltata proteggendosi il viso e si è sfilata il giubotto che cominciava a prendere fuoco, le hanno consentito di uscire dalla vicenda senza grossi segni visibili.
I segni dell'anima, quelli, sono tutti un'altra storia. E la giovane sembra portarli addosso tutti, visto che fino a pochi mesi continuava a negare una verità che la Polizia e gli altri testimoni hanno ricostuito minuziossamente e che lascia pochissimi dubbi sulla responsabilità di Alessio.
Adesso, quindi, è Ylenia a rischiare il processo.