Gotha 6, condanne confermate in appello per la cupola mafiosa barcellonese

Gotha 6, condanne confermate in appello per la cupola mafiosa barcellonese

Alessandra Serio

Gotha 6, condanne confermate in appello per la cupola mafiosa barcellonese

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mercoledì 09 Maggio 2018 - 07:25

Niente sconti per il boss Tindaro Calabrese, Trifirò, Chiofalò, né per i pentiti Gullo e Munafò, inchiodati dai Carabinieri alle responsabilità nei fatti di mafia del decennio scorso. Agli atti anche il tentato omicidio di Pietro Arnò.

Nessuno sconto di pena, neppure in secondo grado per i mafiosi che avevano partecipato alla mattanza di mafia degli anno '90 a Barcellona, e i 12 omicidi degli anni successivi.

La Corte d'Appello di Messina ha sentenziato per i cinque imputati del processo Gotha 6 che avevano optato per il rito abbreviato.

In primo grado, lo scorso anno, il Giudice aveva emesso 8 condanne fino a 180 anni di carcere complessivamente, anche per i cinque pentiti che hanno contribuito a fare luce sulla lunga sequela di omicidi, ben 17 fatti di sangue registrati tra il 1996 e il 2012.

Ecco il verdetto: 30 anni al boss dei mazzarroti Tindaro Calabrese ed a Carmelo Salvatore Trifirò; a 12 anni Salvatore Chiofalo, accusato di tentato omicidio. Tegolate anche per i collaboranti: 18 anni e 4 mesi a Santo Gullo, 17 anni e 8 mesi a Franco Munafò.

I giudici d'appello, quindi, hanno confermato integralmente il verdetto del processo di primo grado, concluso con condanne pesanti malgrado la scelta degli imputati di optare per il rito abbreviato.

Confermati anche i risarcimenti alle parti civili, in particolare il comune di Mazzarrà Sant'Andrea e le famiglie delle vittime.

La retata dei Carabinieri è scattata a febbraio 2016 con 13 arresti e 22 indagati in totale.

A dare impulso alle indagini, le dichiarazioni dei pentiti e in particolare quelle dei fratelli Carmelo e Francesco D'Amico e di Nunziato Siracusa.

Anche loro sono stati condannati in primo grado, nel 2017, ma hanno deciso di non ricorrere in appello.

Per i dettagli dell'inchiesta leggi qui

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