Dopo essere stata due giorni a disposizione dei cittadini per essere visitata, la portaeromobili "Giuseppe Garibaldi" lascia il porto di Messina per solcare nuovi mari e approdare in nuovi porti.
Sono passati 35 anni da quel 4 giugno 1983, anno del varo dell'incrociatore portaeromobili "Giuseppe Garibaldi", quinta unità della Marina Militare nella storia della Marina a prendere il nome dell'eroe dei due mondi e, nel tempo, affermatasi come prezioso strumento al serivizio della politica estera e di sicurezza nazionale ed europea.
Lunga 180 metri e in grado di imbarcare aeromobili a decollo corto e atterraggio verticale, elicotteri leggeri e medio – pesanti e mezzi anfibi, questa unità grazie alla sua versatilità si è resa importante nel contrasto delle minacce provenienti da terra nei più diversi scenari operativi, dal Mediterraneo al Corno d'Africa passando per il Golfo Persico.
Il motto di bordo "Obbedisco", non solo rappresenta il sentimento dell'eroe del Risorgimento, ma ancora oggi, a distanza di 150 anni, racchiude il senso dell'operato della MArina Militare e di tutti gli uomini e le donne che ne fanno parte.
Rientrata da una esercitazione nel mar Mediterraneo centrale denominata "Mare Aperto" durata 10 giorni e svoltasi assieme a componenti della NATO ed altre forze nazionali, questo fine settimana ha fatto scalo a Messina aprendo, presso il molo "Colapesce", il proprio pontile d'imbarco a tutti coloro che avevano interesse e coruosità a vedere da vicino questo mezzo navale unico nel suo genere.
Oggi la "Garibaldi" ha lasciato il porto di Messina per solcare nuovi mari e approdare in nuovi porti ma, per chi è salito a bordo, è stata una esperienza bella da vivere e da rifare qualora vi sarà altra occasione