Sicurezza scuole: l'affondo di CMdb, la dura replica degli Ingegneri messinesi

Sicurezza scuole: l’affondo di CMdb, la dura replica degli Ingegneri messinesi

F.St.

Sicurezza scuole: l’affondo di CMdb, la dura replica degli Ingegneri messinesi

Tag:

F.St. |
mercoledì 12 Settembre 2018 - 07:52

Il movimento dell'ex sindaco Accorinti parla di grande bluff delle schede Aedes che erano state pensate per la procedura di messa a norma degli istituti, al centro una lettera del presidente dell'Ordine degli Ingegneri. Ma Francesco Triolo replica: "Vietato fare speculazioni politiche utilizzando l'Ordine"

Oggi tante scuole riaprono i cancelli. Tra disagi, doppi turni, plessi alternativi e ancora tante incertezze, si torna a scuola. Un primo giorno scandito anche dalle polemiche: perché se è vero che il sindaco De Luca ha acceso i riflettori sul problema della sicurezza delle scuole, è anche vero che oggi si torna tra i banchi senza che realmente le scuole siano state messe in sicurezza. Tante hanno prodotto i documenti di certificazione minima che avrebbero consentito la riapertura oggi, altri sono in attesa del via libera del Milleproroghe, ormai praticamente quasi approvato, che sposta i termini per le certificazioni e quindi non mette in sicurezza gli edifici ma semplicemente concede più tempo per essere a norma.

E in un quadro già di per se caotico,si inserisce l’affondo di Cambiamo Messina dal Bassoche punta l’attenzione sulle schede AeDES, schede tecniche di cui si era parlato nelle scorse settimane come primo step per dare agli istituti un minimo di certificazione che attestasse la situazione strutturale. Queste schede finiscono al centro di una querelle tra CMdB e l’Ordine degli Ingegneri, il movimento che sosteneva l’ex sindaco Accorinti non solo dice che erano inutili ma riprende una lettera in cui lo stesso presidente degli ingegneri avrebbe affermato l’inutilità di tale procedura. E ne è scaturito un botta e risposta.

«Che la task force di tecnici, voluta dal Sindaco De Luca a seguito di un incontro con il Presidente della regione Musumeci e ANCI, per la stesura delle famose schede AeDES (Agibilità e danno nell'emergenza sismica) per le scuole cittadine fosso poco più che un palliativo, era chiaro da subito. Le schede infatti nascono per valutare la vulnerabilità degli edifici dopo un evento sismico, e non quindi nell'ordinario.Ciò che però veniamo a sapere, da una nota inviata dall'Ordine degli ingegneri, è che non si farà più niente in quanto è nel frattempo intervenuta la proroga Ministeriale che posticipa le scadenze per mettere a norma le scuole.

La stessa nota del Presidente dell'Ordinechiarisce comunque l’inutilità di tali schede, ammettendo di aver acconsentito alla richiesta del Sindaco solo per mantenere il rapporto di fiduciatra Ordine e Comune» scrive Cambiamo Messina dal Basso.

Per il movimento, «l’'unica cosa concreta che rimane, dopo questo ennesimo bluff mediatico, sono invece i progetti ed i finanziamenti, recuperati negli anni precedenti, per mettere a norma quasi la metà delle scuole cittadine di competenza comunale. Sarebbe meglio continuare su quella strada, forse meno sensazionalistica, ma che raggiunge l'obiettivo di mettere veramente in sicurezza le scuole cittadine».

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Francesco Trioloperò non ci staa finire in mezzo alle polemiche e anzi decide di spezzare una lancia proprio a favore di De Luca per aver subito coinvolto gli ordini professionali, “circostanza mai attuata negli ultimi anni” dice Triolo evidentemente rimproverando agli amministratori del passato un atteggiamento diverso.

«L’attualeprimo cittadino in maniera coraggiosa e condivisibile ha preso una posizione ferma in merito alla sicurezza del territorio. Sicurezza sempre acclarata, ma mai attuata. Ha posto in risalto il problema della vulnerabilità delle scuole in termini sismici ricordando che dal lontano 2003 (scaduto nel 2013) era obbligo procedere a studi approfonditi che conducessero alla determinazione del grado di sicurezza dei plessi scolastici, portando a una chiusura degli stessi. Problema poi “sposato” dalla Regione, con in testa il Presidente Musumeci e il Capo della Protezione Civile che pensando di attuare una task force avrebbero iniziato un’attività di censimento e verifica mediante l’utilizzo delle schede Aedes. Chi ha dimestichezza nel campo strutturaleha avuto modo di evidenziare prima al Vice Sindaco e poi con un articolo nel proprio giornale professionale ai colleghi Ingegneri, che tali schede erano idonee per una situazione post terremoto. Per la vera valutazione sismica occorrevano indagini, studi approfonditi, tempi e soldi. Congiuntamente anche con l’Ordine degli Architetti, si prendeva atto della grande collaborazione nata tra Istituzioni con la condivisione e convinzione che l’utilizzazione delle schede Aedes avrebbe costituito solo il primo passoper uno studio più dettagliato del territorio. Eravamo pronti, se ce ne fosse stata l’occasione, ad abbinare le schede Aedes con altre predisposte dal Prof. Falsone (Ordinario del Dip. Di Ingegneria) e eccellenza in tema di Prevenzione e Sicurezza per dare un ulteriore contributo per la determinazione iniziale dei “parametri di vulnerabilità”. Occasione non andata a buon fine, non per colpa dell’Amministrazione, ma solo per una “lenta” organizzazione Regionale» scrive Triolo per spiegare il perché della replica a CMdB.

«Rimangobasitodall’accoppiamento politico tra “cambiamo Messina dal basso” e le dichiarazioni, precisazioni e informazioni che ho dato alla mia categoria. Fa sicuramente piacere che oltre a Ingegneri e Professionisti Tecnici, anche il cittadino o movimento politico legga Ingenio Messina Web. Non fa piacere veder prendere spunti e frammentari di un discorso più ampio per “ricamarci” considerazioni che sicuramente non appartengono alla mia volontà ed espressione.

Apprezzo notevolmente il cambiamento di direzione della precedente Amministrazione che finalmente considera e da peso alle dichiarazioni di una categoria che risulta essere stata notevolmente “emarginata e ghettizzata” durante la precedente Legislatura. L’Ordine non si occupa di politica, ma è la politica che ha bisogno degli Ordini.

F.St.

2 commenti

  1. evidentemente il tibetano ed i suoi marameo non hanno ancora capito che è giunta l’ora di andare il contemplazione non vicino ganzirri,ma in tibet.la pacchia è finita ed anche i tabbaccheri i lignu.

    0
    0
  2. Viene da ridere…….
    Alla luce del chiarimento dell’ordine mi viene da dire che facevano più figura se …….
    😉

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007