In vista della fusione Cas-Anas emergono alcuni particolari. I proventi dei pedaggi invece di essere destinati alla manutenzione, venivano usati per pagare i contenziosi. Intanto l'assessore pensa alla riduzione del pedaggio in alcune zone.
I soldi dei pedaggi autostradali invece di essere usati per la manutenzione sono finiti nella mole di contenziosi che il Cas ha accumulato nel tempo sia con i fornitori che con le ditte appaltatrici. Come il cane che si morde la coda se non viene fatta la manutenzione peggiorano le condizioni dell’autostrada, aumentano gli incidenti ed quindi i contenziosi. Ma d’altra parte se non si fa manutenzione gli utenti protestano per un pedaggio che non corrisponde al servizio. E’ un circolo vizioso emerso dalla delibera di fusione CAS-ANAS, proposta dall’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone ed attualmente all’esame della giunta Musumeci prima di passare al voto dell’Ars.
I tempi sono rapidi e non sembrano esserci perplessità al percorso individuato dal governo regionale che salvaguarderebbe anche il personale.
La delibera n. 348 del 19 settembre prevede entro il giugno 2019 l’inizio dell’attività del nuovo Ente, al quale dovrebbe essere trasferita sia la gestione dell’A20 Messina-Palermo, dell’A18 Messina-Catania e la Siracusa-Gela, che quella dell’A19 Palermo Catania, dell’A29 Palermo-Mazara del Vallo, delle strade statali Catania-Siracusa e della tangenziale di Catania attualmente gestite da Anas.
L’assetto societario apparterrà per il 50,1 per cento all’Anas e per il 49,9 per cento della Regione Siciliana. All’Anas spetterà la nomina dell’amministratore delegato mentre la Regione nominerà il presidente del Cda e il direttore generale. L’obiettivo dell’assessore Falcone è “non svendere” il Cas, dal momento che oggi conta su oltre 100 milioni di lavori in appalto per l’innovazione delle autostrade siciliane.
Quanto ai pedaggi l’ipotesi al vaglio è quella di non introdurne di nuovi ed anzi ridurre quelli attuali in zone, come ad esempio la Messina Palermo (vedi viadotto Ritiro), dove a causa di lavori infiniti (siamo già al sesto anno) gli automobilisti patiscono disagi e ritardi.
Proprio le pessime condizioni delle autostrade gestite dal Cas, le continue interruzioni, la scarsa manutenzione, rendono più che opportuna la riduzione, se non eliminazione, del pedaggio avvertito dagli utenti quasi come uno scippo legalizzato.
Tornando alla delibera di fusione del Cas con l’Anas, la giunta sta studiando per l’appunto la costituzione di una nuova società che vede insieme Anas e Regione.
Il Cas, unico concessionario in Italia Ente pubblico non economico strumentale della Regione oltre a gestire le tratte A18 Messina-Catania e Siracusa-Gela e la A20 Messina-Palermo, esercita anche il ruolo di stazione appaltante per la costruzione dei lotti ancora in corso di realizzazione afferenti la Siracusa-Gela.
La gestione della rete autostradale siciliana è invece affidata all'Anas, con competenza sulla A 19 Palermo-Catania e la A 25 Palermo-Mazara del Vallo (diramazione Trapani) nonché su Strade statali con caratteristiche autostradali quali la Catania-Siracusa e la Tangenziale di Catania.
“Il modello organizzativo del Cas- si legge nella delibera di giunta- determina una serie di criticità operative connesse da un lato all'organizzazione del personale e del reperimento delle figure professionali necessarie, stante il divieto di assunzioni vigente e l'impossibilità di operare un necessario turn over”, e dall’altro dalle difficoltà di applicare il contratto regionale ai dipendenti del Cas per la mancata omogeneità tra i profili previsti.
Ma il governo Musumeci evidenzia anche un altro problema e cioè la mole dei contenziosi con le ditte appaltatrici dei lavori di costruzione dei tratti autostradali (in particolare, sulla Messina-Palermo), i cui esiti sfavorevoli hanno sottratto nel tempo le risorse necessarie provenienti dalla riscossione dei pedaggi che, invece, ai sensi della convenzione con il Ministero dei trasporti dovrebbero essere destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Tempostretto negli anni scorsi ha dedicato diversi articoli alla questione dei contenziosi del Cas nonché alle numerose inchieste.
La delibera del governo Musumeci però si sofferma sulle conseguenze economiche causate dalla mole di contenziosi, nonché per la sicurezza delle due autostrade.
“Tali deficit impattano a tutt’oggi negativamente sull'attività di manutenzione della rete autostradale affidata al Cas, tate da provocare più volte l'attivazione da parte del MIT dell'avvio delle procedure di revoca o decadenza della concessione. In questo contesto, è da valutare positivamente la trasformazione delie natura giuridica del Cas ed il trasferimento delle sue funzioni ad un nuovo costituendo soggetto che preveda la partecipazione di Anas, che porterebbe In dote la propria struttura organizzativa e gestionale. A tale nuovo soggetto dovrebbe essere affidata in modo unitario la gestione dell'intera rete autostradale della Regione, facendo confluire le tratte attualmente in concessione al Cas e quelle affidate ad Anas, con la possibilità di realizzare infrastrutture di interesse ragionale e nazionale con maggiore celerità ed efficienza. Questo processo dì trasformazione dovrà, comunque, mantenere all'interno del sistema di governance del nuovo soggetto una partecipazione regionale in grado dì indicare al nuovo soggetto gli indirizzi strategici e di svolgere il conseguente controllo. La mission della nuova società dovrà rafforzare il compimento e l'esercizio dì tutte le attività, gli atti ed i rapporti inerenti la realizzazione e la gestione degli ulteriori investimenti per le infrastrutture strategiche viarie della Regione, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture”.
Nei prossimi mesi dovrà essere stipulato un accordo preliminare tra Regione ed Anas relativamente alla confluenza o alla separazione delle attività e passività finanziare del Cas (immobili, beni non strumentali, contenzioso in essere), al piano strategico e degli investimenti, alle eventuali operazioni di vendita e acquisizione di aziende e rami di aziende, alla dotazione organica e alla struttura organizzativa.
Entro la fine del 2018 dovranno essere ultimati gli atti propedeutici alla costituzione della nuova società e individuate le modalità dì trasferimento del personale al nuovo soggetto, nonché essere emanati i provvedimenti legislativi a garanzia del percorso prescelto e della integrità patrimoniale delia nuova società nella legge finanziaria.
Tra gennaio e febbraio del 2019 dovrà essere definito il piano finanziario della nuova società ed entro la primavera dovrà essere costituita con l’ingresso di Anas tramite aumento di capitale e nomina degli amministratori. Contestualmente si dovrà procedere con la nuova convenzione con il Ministero dei Trasporti per la gestione della rete autostradale siciliana. L’entrata in esercizio della nuova società è fissata per GIUGNO 2019.
Rosaria Brancato