Il Consiglio comunale è stato messo nelle condizioni di guardare le carte di una situazione drammatica. La scelta politica dell'Aula e dell'amministrazione è stata quella, per il momento di evitare il dissesto e rimodulare il Piano
Con l’approvazione del Salva Messina, “cornice” dei provvedimenti da prendere per la rimodulazione del Piano di Riequilibrio e per gli strumenti contabili, si è chiusa una fase. Speriamo in modo definitivo. Si è messo un punto sui primi tre mesi di mandato elettorale. De Luca ha compreso che sugli atti che si riterranno validi nell’interesse della città avrà la maggioranza in Aula, ma soprattutto si è compreso che nessuno vuole il dissesto (sul punto i 5stelle non hanno avuto una posizione netta).
Adesso il DOVERE dell’amministrazione e del Consiglio tutto è di mettersi al lavoro, a fronte di una situazione emersa dalle carte che è a dir poco drammatica. Ci sono le macerie ma se l’Aula ha deciso di non dichiarare il dissesto è chiaro che c’è da lavorare seriamente ad un piano di risanamento che non potrà essere indolore (così come non lo è il default).
Deve quindi chiudersi la stagione dei balletti sulle dimissioni. De Luca ha ritirato le dimissioni da sindaco ed ha presentato quelle da deputato Ars. Il tira e molla sulle dimissioni non deve più essere tema di agenda politica.
Basta anche con la stagione dei comizi in Aula. Ieri, grazie ad un “morbido” presidente del Consiglio Claudio Cardile, il sindaco ha parlato 12 ore su 11, e se fosse stato per lui avrebbe continuato all’infinito. Un sano ed equilibrato rapporto tra Aula e amministrazione passa anche da qui.
Il sindaco ha fatto appello ad un “gruppo di responsabili”, cioè di consiglieri che trasversalmente hanno deciso di confrontarsi sul pacchetto Salva Messina, apportando oggi modifiche (che sono state recepite) e annunciando che il metodo del confronto varrà per tutti gli atti che saranno trasmessi in Aula.
In sintesi la scelta ieri era tra rimodulazione del Piano di riequilibrio e dissesto (con conseguenti dimissioni del sindaco).
Per 20 consiglieri presenti ci sono le condizioni per rimodulare il Pluriennale e provare a “tirare per i capelli” Messina, magari contando su un “aiutino” del governo nazionale gialloverde. In tal senso dopo la visita a Messina del sottosegretario Candiani, è stato avviato un dialogo con l’amministrazione ed in questi giorni Bramanti è a Roma proprio per cercare di aprire spiragli. Sul punto ci sarà da capire cosa faranno i 5stelle, alleati di governo della Lega che in conferenza stampa si sono detti favorevoli al dissesto e hanno votato no al Salva Messina.
Come chiarito nel corso della “Maratona De Luca”, sia dallo stesso sindaco che da numerosi consiglieri, non è affatto detto che il Pluriennale riesca ad avere il via libera dal Ministero, sebbene l’intenzione del governo sia di non mandare in dissesto i troppi Comuni che in questo momento attendono il verdetto.
I 20 consiglieri che hanno votato a favore hanno quindi voluto scongiurare che con le dimissioni del sindaco la palla sarebbe passata all’ennesimo commissario che avrebbe avuto due scelte: o dichiarare il dissesto o limitarsi a esercitare il mandato commissariale fino alla primavera 2019 lasciando alla prossima amministrazione le decisioni in merito.
Ma al di là del fatto che il Salva Messina è una cornice che indica le linee generali, il punto sulla seduta fiume (anzi oceano) di ieri è un altro.
L’AULA E’ STATA MESSA A CONOSCENZA DELLE CARTE E DI UNA SITUAZIONE DRAMMATICA.
De Luca trascende e utilizza toni che un sindaco non dovrebbe usare mai, ma, piaccia o no, ha cambiato il rapporto di comunicazione tra un’amministrazione e l’organo consiliare, tra l’amministrazione e la stampa, i dirigenti, i cittadini. Insomma il rapporto di comunicazione tra il Palazzo e la città.
Ha l’abitudine (divenuta patologica) di mettere su facebook tutto. Quanto accade in Aula è andato in diretta consentendo a tutti di farsi un’idea reale di come stanno le cose, senza filtri. Ha letto carte e documenti per i quali i messinesi dovrebbero essere lieti che non siano rimaste segrete o difficilmente reperibili.
Non era mai accaduto che venissero consegnate ai consiglieri ed ai giornalisti presenti tutte quelle carte e che poi venissero lette in Aula. Pubblicamente.
I primi ad aprire la strada sono stati i 5stelle (quando erano opposizione) con l’utilizzo di facebook e dello streaming. Non a caso quando si è trattato del “ritiro” inizialmente pensato a porte chiuse, hanno protestato.
Se pubblichi tutto, se apri tutti i cassetti, se leggi numeri e cose, è normale che prima o poi urti gli interessi di qualcuno, l’orticello di qualcun altro, o incappi in qualche scheletro nell’armadio.
Parlare 12 ore delle macerie, del dissesto nei fatti, dei debiti, dei numeri drammatici, può aver stancato qualcuno, ma il messaggio venuto fuori dalla scelta dell’amministrazione e dei consiglieri (anche di chi ha votato no o si è astenuto), è questo: non possiamo fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia.
Messina è sull’orlo del baratro, fare finta di non vedere, vivacchiare, rinviare, può anche essere una scelta, una strategia, ma non è quella che questi due organi elettivi hanno preso. Può piacere o meno. Ma è stata la scelta politica di giunta e consiglio.
Rosaria Brancato
Qualcuno potrebbe spiegare perché si ritengono criminali coloro che non hanno dichiarato il dissesto cinque anni fa, mentre si considerano quasi degli eroi coloro che oggi stanno facendo la medesima cosa? È insopportabile la bassa considerazione dell’intelligenza popolare di certi cambia bandiera a convenienza. Ma lo specchio in casa lo avete!?
Se i titolati per € 1200 al mese preferiscono marchiarsi col fregio di “buffoni di corte” e… i loro padroni annuiscono con gioia….
Ora diciamo da fare non perdiamo tempo e ad sittamuni a tavola è ora di pranzo!!!
Certo la montagna è alta ed Acchianata è dura ma almeno proviamoci a salvare
u moribondo
Criticare cosa hanno fatto gli altri è facile…questa è la politica….
Adesso che in molti lo osannano toccherà fare ancora più attenzione e marcare la distanza tra ciò che dice e ciò che fa. In piena onestà. https://www.tempostretto.it/news/palazzo-zanca-nessun-taglio-dirigenti-carrara-confermata-altri-due-anni.html
Il dissesto o c’è o non c’è, non si minaccia. Comunque la vera vergogna sono i venti consiglieri….