Aloisi: "Il Divieto è quasi otturato, e non permette il deflusso delle acque piovane". Documento congiunto dei Comitati Divieto e No Frane; del meetup Grilli Jonici messinesi e della sezione provinciale del Partito comunista dei Lavoratori
SCALETTA ZANCLEA. I comitati Divieto e No Frane, il meetup Grilli Jonici messinesi e la sezione provinciale del Partito comunista dei Lavoratori hanno lanciano l’ultimatum: “Se entro il 3 novembre non viene eseguita la pulizia del torrente Divieto – scrivono in una nota – sarà depositata una denuncia alla Procura della Repubblica. Ancora sono rimasti inascoltati gli appelli con i quali da anni denunciamo l’incuria dei torrenti scalettesi".
In particolare – specifica Francesco Aloisi – il torrente Divieto è quasi otturato, e non permette il deflusso delle acque piovane. Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che la vita dei cittadini scalettesi e di tutti i pendolari potrebbe essere a rischio, e chi mette a repentaglio l’incolumità delle persone deve assumersi le responsabilità.
Le competenze di tale fattispecie sono molteplici, ma credo che stiamo assistendo ad un lassismo istituzionale che a tratti sembra sfidare ancora la natura. La Protezione civile, L’Anas, il Demanio marittimo, Rfi da anni devono darci delle risposte per la risoluzione di questo problema, ovvero la manutenzione dei torrenti. Non chiediamo la luna, ma l’ordinaria ,manutenzione”. Salvatore Ausino, portavoce del Comitato Divieto teme “per l’incolumità, nella mia dimora non mi sento al sicuro. Basterebbe l’ordinaria manutenzione per garantirci un po’ di tranquillità nella stagione delle piogge”.
“Altresi' e' angosciante e dispendioso di tempo ed energie denunciare sempre le stesse incurie”, ribadiscono con rabbia Giacomo Di Leo, Pcl, e Giovanni Automi del Comitato No Frane.