La commissione consiliare presieduta da Piero La Tona scrive al sindaco Cateno De Luca per avere una serie di risposte sulla questione che sta creando pesanti disagi a numerose associazioni sportive che non possono accedere all'impianto a causa dei costi troppo alti deliberati dalla precedente amministrazione
La questione delle tariffe stellari della Piscina Cappuccini deve trovare una soluzione. A pagare, in tutti i sensi, non possono essere atleti, società e semplici utenti che di fronte ad aumenti che toccano punte del 750% non possono fare altro che rinunciare a campionati e attività. Il caso è scoppiato nelle scorse settimane (VEDI QUI) ed è anche sui tavoli della V commissione consiliare di Palazzo Zanca che ha scritto al sindaco Cateno De Luca per avere delle risposte chiare su come l’amministrazione intenda affrontare un problema che affonda le radici in una serie di provvedimenti assunti dalla scorsa amministrazione comunale ma che adesso stanno facendo vedere i loro effetti.
Nel ripercorrere tutta la vicenda, la commissione presieduta dal consigliere Piero La Tona ricorda i passaggi salienti, dall’affidamento della Cappuccini nel 2012 alla Waterpolo Messina, al debito che la società aveva accumulato nei confronti del Comune e che al 31 dicembre 2017 ammontava a 482 mila euro, fino alla transazione approvata il 20 febbraio 2018 con cui la Waterpolo accettava di farsi carico di interventi di adeguamento strutturale della piscina che, oltre a compensare il debito, prevedeva anche l’accensione di un credito da compensare in parte con l’aumento della durata della concessione e con l’adeguamento delle tariffe per l’utilizzo dell’impianto. Così il 24 aprile sono state rimodulate le tariffe, due società hanno fatto ricorso, il Comune ad agosto si è anche costituito in giudizio e con l’entrata in vigore delle precitate tariffe, numerose associazioni sportive messinesi affiliate alla FIN (Ossidiana, Power Team, Ulysse, Onde Blu, Polisportiva, Calypso) hanno contestato gli aumenti ritenendoli insopportabili e quantificandoli in oltre il 600% per il nuoto ed il 750% per la pallanuoto.
Il 19 agosto l’assessore allo Sport Giuseppe Scattareggia ha invitato la Waterpolo a ridurre del 60% circa le tariffe in vigore adeguandole a quelle effettivamente praticate alla Piscina Comunale a prescindere dal tariffario, ma la situazione è ancora in stallo.
La Commissione consiliare ha preso atto che al momento la gran parte delle Associazioni non possono allenarsi né iscriversi ai relativi campionati a causa delle esose tariffe praticate presso la Piscina Cappuccini.
Quindi per questo pone dei precisi quesiti al sindaco. Intanto i consiglieri vogliono avere una relazione precisa sullo stato dell’arte dell’esecuzione della transazione. Vogliono conoscere la posizione dell’Amministrazione sulla vicenda posto che da un lato si chiede all’ASD Waterpolo di ridurre le tariffe ma dall’altro ci si costituisce in giudizio per difendere la delibera che le ha istituite. Chiedono di sapere come s’intende venire incontro alle tante associazioni sportive del settore nuoto e pallanuoto che, ad oggi, non riescono a svolgere l’attività sociale e federale, se sono state effettuate le dovute verifiche per accertare che effettivamente l’accesso in piscina per i diversabili sia gratuito così come previsto e conoscere in che modo l’Amministrazione intende comportarsi nel casi in cui la Waterpolo non rispetti i termini e le condizioni prescritti dalla transazione.
Il presidente La Tona, a nome della commissione, chiede urgente risposta scritta o, in alternativa, la presenza in Commissione nella seduta del prossimo 14 novembre del sindaco o di suo delegato per le risposte richieste.
F.St.