Il Fantasy a Messina tra ritrovi, giochi e eventi

Il Fantasy a Messina tra ritrovi, giochi e eventi

Pierluigi Siclari

Il Fantasy a Messina tra ritrovi, giochi e eventi

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lunedì 26 Novembre 2018 - 07:38

Il genere conta in città appassionati numerosi e attivi

Molti messinesi di trenta – e passa – anni collegheranno istintivamente il termine Fantasy a una sala giochi molto frequentata soprattutto negli anni 90; in questo caso, però, facciamo riferimento al genere letterario sviluppatosi tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, che vanta in città una cospicua schiera di appassionati.

Ne abbiamo parlato con Marcello D’Arrigo, presidente de “I fuochi di Valyria”, associazione con l’obiettivo di diffondere la cultura fantasy anche tra chi ne è estraneo.

Marcello D’Arrigo si è scoperto innamorato del genere fin dall’infanzia: “Da piccolo i cartoni animati che preferivo erano quelli caratterizzati da un’atmosfera mistica e magica, come per esempio I cavalieri dello zodiaco. Mi piaceva inoltre costruire i castelli della Lego, inventando storie di maghi e cavalieri. Avrò visto centinaia di volte La storia infinita, del resto, fino a tutti gli anni ’90, i titoli di riferimento, per quanto riguarda i film, erano pochi: La storia infinita appunto, e La storia fantastica sono gli unici davvero noti al grande pubblico. Con la trasposizione cinematografica de Il signore degli anelli, naturalmente, è cambiato tutto.

Oltre alla trilogia diretta da Peter Jackson, c’è stato un altro elemento che ha fortemente influenzato, per Marcello D’Arrigo, il modo di vivere il rapporto con il fantasy: “Consideriamo che mi sono avvicinato al genere in un mondo senza social network, e più in generale senza internet. Allora, gli unici modi per apprendere nuove informazioni consistevano nella televisione, se trasmetteva qualche film o programma sul fantasy, e nel confrontarsi con quegli amici che sapevi avere gli stessi interessi. Quando poi ho potuto utilizzare i primi motori di ricerca mi sono trovato davanti una doppia scoperta: non solo esistevano molti più titoli di quelli che conoscevo, ma soprattutto c’erano anche tantissime persone che condividevano questa passione. Ho avuto così modo di conoscere altri ragazzi che erano molto più esperti di me sul fantasy, sia dal punto di vista letterario, che cinematografico e ludico”.

Potendo incontrare dal vivo altri fan del fantasy, Marcello D’Arrigo ha conosciuto sia la futura moglie che gli amici con cui avrebbe fondato “I fuochi di Valyria”: “Abbiamo iniziato l’attività nel 2013, e mi fa piacere citare Gabriele Nunnari e Dario Germanà, che rappresentano le due facce dell’associazione: uno grande esperto del gioco di ruolo Dungeons & Dragons, l’altro di videogiochi. A quanto mi risulta, non esistevamo prima in città vere associazioni di cultori del fantasy, anche se alcuni negozi specializzati in articoli ludici legati al genere fungevano da ritrovi per gli appassionati”.

Un concetto che tende a risultare poco chiaro, per chi non è addentrato nel mondo di cui stiamo parlando, è quello di “gioco di ruolo”: “Mentre i giochi da tavolo classici hanno regole e sviluppo tendenzialmente lineari e inequivocabili, il gioco di ruolo offre invece la possibilità di creare una vera narrazione tramite il fatto che i giocatori vanno ad interpretare, appunto, un ruolo. Bisogna aggiungere che il gioco di ruolo può svolgersi sia al chiuso, intorno a un tavolo – e qui la differenza rispetto ai giochi classici consiste nella presenza di un “master” che assegna i ruoli agli altri giocatori e, in modi diversi, guida la storia – che dal vivo, tramite eventi che coinvolgono numerosi giocatori, e prevedono anche più di un “master”, oltre all’uso della scenografia, dei costumi e degli oggetti di scena per sessioni di gioco che si protraggono per due o tre giorni”.

Le sessioni di gioco dal vivo, ci spiega Marcello D’Arrigo, hanno visto a Messina la loro massima diffusione nel primo decennio del secolo, per poi subire un successivo calo: “Bisogna dire che il nostro territorio offre dei luoghi fantastici. Ricordo con piacere sessioni di gioco organizzate nei Forti Umbertini, o anche a Castanea, all’interno della struttura che ospita il presepe vivente. A Messina si svolgeva una campagna di gioco che raccoglieva tantissimi partecipanti, “Il cammino deli eroi”, e in Sicilia è nata la “Federazione Ludica Siciliana”, attiva anche oggi con l’obiettivo di mettere in contatto i protagonisti delle “campagne” delle varie province. Negli ultimi anni, a Messina la cosa si è un po’ raffreddata. Il motivo, naturalmente, è che questo genere di eventi sono tanto entusiasmanti quanto difficili da organizzare. È necessario, infatti, che venti, trenta o addirittura quaranta persone si liberino dai propri impegni di lavoro o studio esattamente nello stesso fine settimana.”

Più difficile fare un’analisi che invece riguarda la diffusione dei giochi di ruolo da tavolo: “Chiaramente non si possono fare delle stime, perché è impossibile sapere quanti sono i gruppetti di amici che giocano tra di loro. Però va detto che due storici negozi cittadini, L’Antro dell’Orco e La fumetteria La torre nera, sono molto attivi nell’organizzare tornei ed esibizioni di diversi giochi, coinvolgendo sia gli habitué della scena cittadina che ragazzi che si avvicinano a questo mondo per la prima volta”.

Rispetto alle campagne dal vivo, hanno una finalità diversa i festival, eventi che si rivolgono a un pubblico ancora più vasto. L’associazione “I fuochi di Valyria” organizza dal 2016 il Dragon Fest, manifestazione che si è finora svolta all’interno della splendida cornice della cittadella fortificata di Milazzo: “Il Dragon Fest trae spunto dal gioco di ruolo, infatti ha una sua narrazione che va avanti ad ogni nuova edizione, ma ha soprattutto l’obiettivo di presentare questo mondo al grande pubblico, quindi ci sono conferenze, giochi e varie forme di intrattenimento per qualsiasi tipo di spettatore. Siamo contenti delle edizioni finora svolte, a Milazzo ci siamo trovati molto bene e abbiamo ospitato migliaia di visitatori. In futuro però ci piacerebbe fare arrivare il festival a Messina. Non è semplice, perché servono strutture, serve il supporto della politica, e anche quello del pubblico. Essendo un’associazione no profit, non puntiamo alla realizzazione di utili, ma organizzare un evento del genere porta con sé delle spese molto cospicue. In ogni caso, nonostante sia complicato, puntiamo fortemente a questo obiettivo, del resto siamo messinesi, e portare il Dragon Fest nella nostra città sarebbe un’emozione bellissima”.

Pensando alle sue esperienze legate alla diffusione del fantasy, Marcello D’Arrigo non ha dubbi su quale sia la difficoltà maggiore: “Attorno al genere c’è, purtroppo, un malinteso molto diffuso, e cioè che sia rivolto solo a un pubblico infantile. In tanti sanno che ci sono maghi, cavalieri e draghi e allora pensano sia solo roba per bambini. Basterebbe davvero andare poco oltre questa visione superficiale per capire che c’è tanto altro. Gli esempi sono molteplici. In Games of Thrones, serie tv che ha riscosso un successo planetario, ci sono tanta politica e tanta psicologia, e l’intera produzione tolkieniana è piena di poesia, allegoria, religione, un vero compendio per capire come il fantasy, tramite diversi elementi che decorano la narrazione, e pur mostrando un mondo immaginario, racconta in realtà come è fatto il nostro. Proprio per questo, lo slogan del nostro festival è: il fantasy non è mai stato così reale”.

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