I 100 anni di Palazzo dei Leoni, simbolo della rinascita post terremoto

I 100 anni di Palazzo dei Leoni, simbolo della rinascita post terremoto

I 100 anni di Palazzo dei Leoni, simbolo della rinascita post terremoto

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venerdì 30 Novembre 2018 - 15:19

Un secolo fa la prima riunione del Consiglio provinciale nella nuova sede di Corso Cavour, ricostruita dopo il tragico terremoto del 1908. L'evento ricordato con una significativa cerimonia

MESSINA – “Il Palazzo dei Leoni. Storia, Architettura e Cultura”. Si è svolta questa mattina la manifestazione in concomitanza con il centenario della prima riunione del Consiglio provinciale nella nuova sede di Corso Cavour, ricostruita dopo il tragico terremoto del 1908. Prestigioso il parterre di relatori intervenuti nel corso della mattinata.
Ad introdurre il dibattito è stato l’archietetto Elena La Spada che ha illustrato la situazione storica legata ai primi dieci anni del post terremoto del 1908. Il segretario generale, Maria Angela Caponetti, ha sottolineato la rilevanza architettonica e storica di Palazzo dei Leoni, luogo testimone dei cambiamenti sociali e politici, una “casa dei Comuni” in cui la realizzazione di importanti progetti ha determinato una qualificata crescita urbana ed economica del territorio.
La parte tecnica del meeting è stata approfondita dall’architetto Massimo Lo Curzio e dall’architetto Fabio Todesco che, attraverso la proiezione di interessanti immagini illustrative, hanno incentrato le loro relazioni partendo dal terremoto e dalle scelte urbanistiche che ne derivarono: tra le più rilevanti ci fu la decisione di ricostruire la città sullo stesso luogo ed attraverso la sovrapposizione della nuova città su quella preesistente, con l'allargamento delle strade cittadine e con l'utilizzo di un materiale innovativo, il cemento armato, arricchito da decorazioni di finto marmo.
Ruolo fondamentale ebbe l'ingegneri Borzì che, in soli due anni, mise a punto il nuovo piano regolatore che manteneva l’assetto pre-terremoto ma prevedeva l’ampliamento della città verso nord e sud e lungo i torrenti cittadini.
In questo quadro di rinascita, Palazzo dei Leoni, così come evidenziato dall'ex Commissario straordinario della Città Metropolitana e attuale vice prefetto vicario di Siracusa, Filippo Romano, fu uno dei primi edifici ad essere ricostruito e assunse il ruolo di palazzo istituzionale della Provincia, Ente che trova le sue origini moderne a partire dal 1812 allorquando, con la riforma territoriale del Regno, fu posta la parola fine alla suddivisione della Sicilia nei tre Valli e si costituirono i sette valli minori o provincie.
La parte finale della mattinata ha registrato gli interventi del Sindaco Metropolitano, dott. Cateno De Luca, che ha evidenziato l'assurdità della riforma delle Provincie, una decisione che da anni pone in difficoltà Enti che detengono funzioni strategiche e che, allo stato attuale, non sono messe in condizione di poter operare nel pieno delle loro potenzialità. Sulla stessa linea si è espresso il vicesindaco del Comune di Messina ing. arch. Salvatore Mondello che, oltre a ribadire il ruolo fondamentale dell'ex Provincia, ha sostenuto come si stia lavorando per dotare la città di una regolamentazione urbanistica che determini un'inversione di tendenza che produca una razionale conservazione del patrimonio architettonico esistente ed uno sviluppo edilizio armonico.
Al termine dell'incontro è stata inaugurata la Mostra di documenti, elaborati grafici e fotografici su Palazzo dei Leoni, illustrata ai presenti dalla dirigente Anna Maria Tripodo, allestita nel ballatoio dal Servizio cultura e realizzata con il prezioso contributo dell'architetto Antonino Principato.
La chiusura della cerimonia del centenario è stata riservata al concerto bandistico della Brigata Aosta che, nell'Aula consiliare, hanno eseguito brani di Ennio Morricone (Gabriel's oboe), Nicola Piovani (Nicola Piovani), George Gershwin (Blues), George Davis Weiss e Bob Thiele (What a wonderful world), Nunzio Ortolano (Moon), Fulvio Creux (4 maggio), Claude Francois (My way) e Goffredo Mameli (Inno di Mameli).

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