Non tutte le anime dei due partiti sono d’accordo, ma l’intesa a Palermo sembra essere sancita. Al momento nessuna unione, solo contrapposizione alla maggioranza di Lombardo, ognuno con le proprie specificità. Ma in futuro…
E’ vero che, come dice Rita Borsellino, Pd ed Udc non sono “la stessa cosa”. Lo raccontano le storie dei partiti, le provenienze, le alleanze. Ma è al contempo è vero che oggi, Partito Democratico e Unione di Centro, stanno entrambi all’opposizione, sia a Roma che a Palermo e dunque risulta -naturale- confrontarsi sui temi principali di contrasto con la maggioranza, anche se il modo di rapportarsi può essere diverso. “Convergenze episodiche” le ha definite il deputato al Parlamento europeo eletta nella lista del Pd, fatto sta che i -flirt- tra le parti sembrerebbero ufficialmente iniziati, anzi si è ancora più avanti.
Il primo a lanciare un segnale importante in questo senso è stato l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, che ieri ha rivelato senza mezzi termini: “Il mio partito e’ pronto a realizzare all’Ars un’alleanza tattica con il Pd. So che e’ complicato perchè alcuni di loro stanno apertamente con il governatore Lombardo. Ma un altro pezzo non vuol saperne di sostenere le scelte della giunta”. Cuffaro ha poi dichiarato a “Repubblica” di avere parlato con il segretario regionale del Partito Democratico Francantonio Genovese, che nel pomeriggio di ieri infatti, nel corso della Direzione regionale del partito, riprende gli stessi temi del senatore centrista: “Una cosa è dire che ci vuole più sud nei partiti, un’altra è dire che ci vuole un partito del sud – ha affermato. Ognuno è libero di pensarla come crede, ma mi domando: piuttosto che contrapporre il nord al sud, il centro alla periferia, perché non fare una cosa più semplice e, cioè, contrapporre il Pdl, la Lega e l’Mpa, che stanno al governo, al Pd, all’Idv e all’Udc che stanno all’opposizione?”. Un’altra mano tesa insomma. Come dire, ognuno con le proprie caratteristiche e differenze, ma tutti uniti contro l’asse di maggioranza.
“Sarò antico – ha proseguito Genovese – lo ammetto, ma complicare un ragionamento tanto semplice, ovvero la contrapposizione e la possibile alternanza tra maggioranza ed opposizione, non credo che possa giovare né al Sud, né alla Sicilia né tanto meno al Partito Democratico. La farsa iniziata con l’azzeramento della Giunta regionale a qualche giorno dal voto si è finalmente conclusa. L’unica novità – ha concluso – è, infatti, rappresentata dall’esclusione dell’Udc, che si inquadra in un disegno nazionale del partito di maggioranza relativa”.
Il dialogo è ufficialmente partito, anche se da una parte e dall’altra molti sono i contrari a questo cammino. Non si parla di unione, ma è chiaro che tra le aree più al centro del Pd e l’Udc ci potrà essere vera e chiara sintonia su più punti. Poi, dal punto di vista elettorale, altre zone d’Italia hanno dimostrato che insieme i due soggetti possono vincere. Ma intanto, in Sicilia, dovranno pensare ad “ostacolare” la maggioranza di Lombardo. Domani…