«In un'interrogazione al Sindaco chiede: E' vero che il mancato sfruttamento del finanziamento del '95 ha comportato un costo per le casse comunali di 20 mln di euro?»
Si torna a parlare del Palazzo di Giustizia Satellite e a farlo è il consigliere comunale Giuseppe Chiarella (Pdl – Forza Azzurri).
Chiarella non vuole entrare nel merito delle perplessità sollevate dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati riguardo la collocazione del Palazzo, ma «non condividendo – scrive – la politica del poi, del dopo e del rinvio. Poiché le soluzioni prospettate da più parti non risolvono il problema immediato del collasso della giustizia a Messina, che impone una soluzione immediata, così da accrescere, in ogni caso e comunque, il patrimonio immobiliare comunale».
Con un’interrogazione odierna, indirizzata al Sindaco Giuseppe Buzzanca, vuole sapere se è veritiero che il Comune di Messina attualmente spende 1.435.000 di euro (oltre l’IVA), per la locazione di immobili sparsi per tutta la città adibiti ad uffici e servizi di attività giudiziaria, se il finanziamento è stato stanziato nel 1995 e che il mancato utilizzo dello stesso ha comportato un costo per le casse comunali di circa 20 milioni di euro e se l’acquisto del bene da adibire a Palazzo di Giustizia Satellite non graverà sulle casse comunali, essendo il costo a totale carico del Ministero di Grazia e Giustizia.
Altro aspetto che preoccupa Chiarella è quello relativo alle dichiarazioni del ministro di grazia e giustizia Angelino Alfano, secondo il quale, qualora non si impegni immediatamente tale somma, il finanziamento verrà spostato in un’altra sede giudiziaria.
Ma Chiarella è critico anche nei confronti dei colleghi consiglieri Giuseppe Capurro, Giorgio Muscolino e Bruno Cilento che solo ieri proponevano la realizzazione del plesso presso il Tirone, utilizzando la cubatura inizialmente prevista per la nuova scuola Galatti. Chiarella è critico nei confronti di questa proposta, per diversi motivi: innanzitutto per il vincolo storico ed affettivo che molti cittadini nutrono per i plessi scolastici Galatti-Cannizzaro, con l’ovvia conseguenza, scrive «che nessuna decisione potrà essere legittimamente assunta in ordine alla modifica della destinazione di essi plessi» e poi per l’incertezza dei tempi, dei costi e della fattibilità che la “soluzione Tirone” prospetterebbe.