Gli interrogativi del cons. comunale Chiarella (Pdl) sul nuovo Palazzo di Giustizia. No allo spostamento al Tirone

Gli interrogativi del cons. comunale Chiarella (Pdl) sul nuovo Palazzo di Giustizia. No allo spostamento al Tirone

Gli interrogativi del cons. comunale Chiarella (Pdl) sul nuovo Palazzo di Giustizia. No allo spostamento al Tirone

giovedì 30 Luglio 2009 - 07:57

«In un'interrogazione al Sindaco chiede: E' vero che il mancato sfruttamento del finanziamento del '95 ha comportato un costo per le casse comunali di 20 mln di euro?»

Si torna a parlare del Palazzo di Giustizia Satellite e a farlo è il consigliere comunale Giuseppe Chiarella (Pdl – Forza Azzurri).

Chiarella non vuole entrare nel merito delle perplessità sollevate dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati riguardo la collocazione del Palazzo, ma «non condividendo – scrive – la politica del poi, del dopo e del rinvio. Poiché le soluzioni prospettate da più parti non risolvono il problema immediato del collasso della giustizia a Messina, che impone una soluzione immediata, così da accrescere, in ogni caso e comunque, il patrimonio immobiliare comunale».

Con un’interrogazione odierna, indirizzata al Sindaco Giuseppe Buzzanca, vuole sapere se è veritiero che il Comune di Messina attualmente spende 1.435.000 di euro (oltre l’IVA), per la locazione di immobili sparsi per tutta la città adibiti ad uffici e servizi di attività giudiziaria, se il finanziamento è stato stanziato nel 1995 e che il mancato utilizzo dello stesso ha comportato un costo per le casse comunali di circa 20 milioni di euro e se l’acquisto del bene da adibire a Palazzo di Giustizia Satellite non graverà sulle casse comunali, essendo il costo a totale carico del Ministero di Grazia e Giustizia.

Altro aspetto che preoccupa Chiarella è quello relativo alle dichiarazioni del ministro di grazia e giustizia Angelino Alfano, secondo il quale, qualora non si impegni immediatamente tale somma, il finanziamento verrà spostato in un’altra sede giudiziaria.

Ma Chiarella è critico anche nei confronti dei colleghi consiglieri Giuseppe Capurro, Giorgio Muscolino e Bruno Cilento che solo ieri proponevano la realizzazione del plesso presso il Tirone, utilizzando la cubatura inizialmente prevista per la nuova scuola Galatti. Chiarella è critico nei confronti di questa proposta, per diversi motivi: innanzitutto per il vincolo storico ed affettivo che molti cittadini nutrono per i plessi scolastici Galatti-Cannizzaro, con l’ovvia conseguenza, scrive «che nessuna decisione potrà essere legittimamente assunta in ordine alla modifica della destinazione di essi plessi» e poi per l’incertezza dei tempi, dei costi e della fattibilità che la “soluzione Tirone” prospetterebbe.

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