L'assessore con delega alla Protezione Civile Fortunato Romano: «Arriveranno fondi dalla Regione per 22 aree a rischio, entro novembre la grande esercitazione di Protezione Civile per far fronte ad un'eventuale sisma». Continua la politica -in house-, sfruttando risorse già in organico a Palazzo Zanca
Non deve essere un inizio di settembre soleggiato a farci dimenticare cosa abbiamo vissuto appena pochi mesi fa: frane, allagamenti, città immobilizzata e comunità cittadina esposta continuamente a seri rischi di incolumità. E tutto succedeva con un piano di Protezione Civile, al tempo, praticamente nullo.
Si avvicina l’inverno e l’amministrazione comunale sta provvedendo con celerità, è giusto sottolinearlo, a far sì che la stagione delle piogge sia meno traumatica degli anni precedenti.
E’ l’assessore con delega alla Protezione Civile Fortunato Romano a fare il punto della situazione a riguardo, con un occhio al sempre attuale rischio sismico che interessa la nostra città: «stiamo lavorando sodo affinché quest’anno Messina sia pronta ad affrontare un inverno che, stando alle previsioni metereologiche, sarà rigido e con forti precipitazioni. E’ proprio in queste ore che stiamo approntando le richieste, da recapitare all’assessorato Regionale all’Ambiente e Territorio, per usufruire del PAI (Piano Assetto Idrogeologico). Abbiamo individuato 22 aree nelle quali intervenire tempestivamente per ripristinare la situazione di sicurezza».
Su tutte, tra queste, Romano cita quelle di Cumia e Bordonaro: «delle zone notoriamente a rischio idrogeologico, che nei piani della Regione non erano ancora inquadrate, incredibilmente, come “prioritarie”».
La seconda fase prevista dall’assessorato riguarderà la prevenzione sismica nel nostro territorio ed è prevista per il 21, 22 e 23 settembre.
Si procederà ad attuare il corso di formazione ed informazione per operatori e volontari di protezione civile per poi arrivare, in data ancora da decidere (presumibilmente tra la fine di ottobre e la metà di novembre), alla grande esercitazione di protezione civile, volta a testare l’efficacia delle procedure operative previste dal Piano comunale di Emergenza.
Saranno delle sirene dislocate in piu’ punti della città a dare il via a tale esercitazione, che coinvolgerà sopratutto gli edifici pubblici, dagli uffici alle scuole: «sarà un’esercitazione che avverrà “circoscrizione per circoscrizione” e molto probabilmente cominceremo dalla quarta, quella centrale, che presenta elementi di criticità, in caso di emergenza, per il rapporto territorio/densità di popolazione».
Altra fase operativa che potremmo definire di “ammodernamento”, riguarderà sopratutto le scuole cittadine. «Nell’ottica di ristrutturazione dei plessi scolastici cittadini, cercheremo di integrare anche le nuove tecnologie che renderanno Messina una città piu’ moderna, dal fovoltaico all’installazione di pannelli solari», spiega Romano.
L’amministrazione comunale intanto conferma di stare seguendo la politica di lavori svolti “in house”, ovvero usando macchinari e personali già nell’organico di Palazzo Zanca senza rivolgersi a ditte esterne, inaugurata qualche settimana fa dall’assessore al bilancio Orazio Miloro di concerto con l’assessore con delega, tra le altre, alle manutenzioni Pippo Isgrò: «stiamo usufruendo delle valide forze dell’Autoparco municipale per creare una Task Force, di concerto con l’assessore Isgrò e la Protezione Civile. In tal modo potremo effettuare “dal giorno alla notte” interventi di manutenzione ordinaria e non, senza fastidiose lungaggini burocratiche ed evitando di dover ricorrere a bandi di gara esterni».
Uno dei primi interventi? Quello relativo alla bonifica di una discarica a cielo aperto ed abusiva rinvenuta nel torrente Pace.
Perché sembra che Messina, molto spesso, sia l’unica città del pianeta dove risulta piu’ facile trovare rimedio a piogge torrenziali o ad eventuali scosse telluriche, che all’inciviltà dei cittadini.