Oggi pomeriggio commissione straordinaria con l’assessore Amata: l’amministrazione si appellerà alla sentenza del Tar che dichiarava inammissibile il ricorso della Alfano ma, nei fatti, dava torto al Comune
E’ una vicenda che non finisce più. Una storia infinita. La storia di un affare da quasi 100 milioni di euro. E’ quella del project financing dei cimiteri, il cui iter è iniziato nel “lontano” 2002 (vedi articolo correlato), quando un raggruppamento di imprese guidato dalla Alfano Spa di Napoli e della quale fanno parte ditte vicine anche ad esponenti politici messinesi presentarono al Comune un progetto sull’ampliamento e la gestione dei cimiteri comunali.
Un progetto sul quale si sono innescate polemiche di ogni sorta, “bocciato” dal consiglio comunale che ne aveva chiesto, nel gennaio scorso, l’annullamento per “mancanza di interesse pubblico”, solo sospeso per 60 giorni dall’amministrazione comunale e poi finito, inevitabilmente, nelle aule del Tar di Catania nel momento in cui la Alfano e soci hanno chiesto che venisse dato seguito alla gara da loro vinta e dunque si firmasse il contratto definitiva.
Il Tar, in quella occasione, col Comune assente in quanto tardiva era stata la procedura per costituirsi in giudizio, dichiarava inammissibile il ricorso della Alfano, ma non perché ritenute infondate le sue ragioni, ma per un semplice vizio di forma. Il vizio di forma era, in sostanza, che il raggruppamento di imprese, prima di ricorrere al Tar, avrebbe dovuto presentare una istanza di diffida al Comune. La Alfano ha così incassato, ha atteso, ha presentato diffida al Comune (il 6 agosto scorso), ha ancora atteso i 60 giorni di tempo concessi a Palazzo Zanca, ma senza frutto. Così adesso è più che probabile che ricorrerà nuovamente al tribunale, dal quale è scontato, a questo punto, che otterrà una sentenza favorevole, col Comune che, inevitabilmente, sarà costretto a dare seguito al contratto.
Questo perché, di fatto, Palazzo Zanca non ha più preso una vera e propria posizione nei confronti della vicenda, lasciando che fossero i giudici a decidere. La questione oggi pomeriggio è stata nuovamente affrontata dalla V commissione consiliare, con ospiti l’assessore Elvira Amata e il dirigente ai Cimiteri Attilio Camaioni. E’ emerso che l’amministrazione ha deciso di appellarsi alla sentenza del Tar, «che solo apparentemente dava torto alla ditta», spiega alla Amata. Un appello al Cga, in attesa di nuovi sviluppi. Così si continua a non decidere: né la firma del contratto, che di questo passo finirà per essere imposta dal tribunale, né la revoca del project financing. In compenso ha scelto, dopo due mesi, il nuovo Rup del procedimento: Raffaele Cucinotta prenderà il posto, quando il sindaco firmerà il provvedimento, di Carmelo Ricciardi. E la storia infinita continua.
s.c.