Le due città dello Stretto sono state al centro del dibattito parlamentare: quali sono adesso gli scenari futuri?
Il progetto di ‘Città Metropolitana’ per Reggio Calabria ha superato anche l’esame della Camera dei deputati, che ieri ha approvato l’articolo 22 del disegno di legge sul federalismo fiscale in cui Reggio è inserita nella corta lista delle ‘Città Metropolitane’.
A Montecitorio sembrava tornare indietro nel tempo di quasi quarant’anni, quando durante la Rivolta di Reggio, per interi e lunghi mesi le discussioni parlamentari erano alimentate da ciò che avveniva nelle rive dello Stretto.
Il dibattito su Reggio ‘Città Metropolitana’ è stato serrato e dai toni accesi, tanto che l’approvazione dell’emendamento non è stata poi così facile come sembra. Al -no- in blocco del’Udc di un ironico Pier Ferdinando Casini («Si è aperto il mercato delle aree metropolitane») s’è aggiunta l’astensione dell’Italia dei Valori. Ma Reggio è diventata ‘Città Metropolitana’ grazie ai voti delle forze politiche più forti, Pd e Pdl, che con grande compattezza hanno sostenuto – strano ma vero, insieme alla Lega – una proposta che era nata in modo trasversale proprio da alcuni dei maggiori rappresentanti politici reggini di Pd e Pdl.
Ancor prima di finire in parlamento, il dibattito su Reggio Città Metropolitana era stato alimentato dall’articolo pubblicato domenica da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera e dagli attacchi del Presidente della Provincia di Milano, del Sindaco di Verona e del Ministro Maroni contro l’idea di elevare anche Reggio Calabria a livello di ‘Città Metropolitana’, ma i politici Reggini hanno risposto per le rime, dimostrando grande attaccamento alla realtà cittadina: Francesco Nucara del Partito Repubblicano, lo stesso Aurelio Misiti dell’Idv, il Presidente del Coniglio della Regione Calabria Giuseppe Bova, il Sindaco Scopelliti, il segretario provinciale del Pd Strangio, le parlamentari Maria Grazia Laganà e Lella Golfo, il segretario Regionale del Pdci Michelangelo Tripodi hanno risposto per le rime: -per Reggio, il riconoscimento di ‘Città Metropolitana’ è un diritto sacrosanto-.
Un piccolo riconoscimento dopo tantissimi torti e scippi subiti, nel corso dei decenni, dai poteri forti di questo Paese.
Un gesto dovuto al meridione nell’individuazione di quelle aree urbanizzate che spiccano dal contesto delle Regioni del Sud come vere e proprie -metropoli-.
Una fondamentale occasione di sviluppo per la conurbazione con Messina, che adesso diventa sempre più vicina.
Ed è questo il passaggio fondamentale del progetto di Reggio Città Metropolitana: una città vivace e pulsante che ha finalmente capito come sfruttare e valorizzare al meglio le proprie risorse, tendendo ad avvicinarsi sempre di più con quel territorio cui è naturalmente propensa e cioè alla dirimpettaia Messina.
Dalla conurbazione di Reggio e Messina, anche nell’ottica della realizzazione del Ponte sullo Stretto, può passare lo sviluppo futuro di queste due città (che potranno essere di nome e di fatto due quartieri di un’unica, grande, città!) che più saranno unite, più potranno essere forti.
E quando parliamo di occasione fondamentale di sviluppo, ovviamente non ci riferiamo esclusivamente a Reggio: è una grande occasione di sviluppo anche per Messina che soffre, in Sicilia, i soprusi dell’asse Palermo-Catania e solo affiliandosi a Reggio avrebbe modo di amministrarsi con più autonomia, indipendenza e potenza decisionale.
A prescindere dal fatto che il territorio delle due Province di Reggio e Messina rispecchia simili usanze, costumi, tradizioni, realtà naturalistiche e paesaggistiche tali da inquadrare queste due zone in un’unica, sola, esclusiva -Area- a prescindere dalle divisioni politico/amministrativo/burocratiche che sulle varie cartine ne segnano i confini.
Lo scrivono e lo dicono tutti: l’Area Metropolitana dello Stretto – di fatto – esiste già.
Esiste per gli scambi socio/culturali tra le due sponde, per la naturale propensione del territorio a essere tendente a confrontarsi, rispettivamente, con l’altra sponda più che con il proprio interno e alle grandi idee di sviluppo futuro che possono nascere proprio con l’istituzione ufficiale dell’Area Metropolitana.
E’ quindi adesso tempo che alle parole seguano i fatti, sulla falsariga del proficuo trasversalismo politico che ha dato alla città di Reggio un risultato tanto grandioso quanto – probabilmente – inaspettato.
Un risultato, questo della ‘Città Metropolitana’, che, parafrasando le parole del Sindaco Scopelliti, non deve essere visto come un punto d’arrivo ma, piuttosto, come un punto di partenza.
Un punto di partenza che porti dalle attuali ‘Reggio Città Metropolitana’ e ‘Messina Città Metropolitana’ (già riconosciuta tale, anni fa, per legge Regionale) all’individuazione da parte di entrambe nell’Area Metropolitana dello Stretto lo sviluppo futuro.
Un punto di partenza per Reggio, e anche per Messina. Per Reggio con Messina, affinchè possano intraprendere quel virtuoso cammino di emancipazione, crescita e sviluppo che ne sugelli una definitiva rinascita.