Danni maltempo zona jonica. L’idea nuova è sulle vie di fuga

Danni maltempo zona jonica. L’idea nuova è sulle vie di fuga

Danni maltempo zona jonica. L’idea nuova è sulle vie di fuga

martedì 22 Settembre 2009 - 14:29

Nel corso dell’incontro tra Ricevuto e i sindaci non si parla solo dell’emergenza che rischia di riproporsi con l’inverno alle porte. L’A18 come arteria da sfruttare in caso di isolamento: la proposta del sindaco di Sant’Alessio, Giovanni Foti

Nuovo vertice stamattina a palazzo dei Leoni tra i sindaci e/o rappresentanti dei comuni della zona jonica colpiti dal maltempo dello scorso 16 settembre e il presidente della Provincia. Presenti anche i consiglieri provinciali della zona (Muscarello, Francilia, Lombardo, Parisi, Gugliotta), l’assessore Monea e il dirigente provinciale al ramo Celi. Un confronto importante, nel corso del quale non si è parlato esclusivamente dell’allarme strutturale e ambientale. Tre infatti i fronti sui quali si è concentrato Nanni Ricevuto. Il dissesto idrogeologico, da affrontare attraverso incontri periodici tra i tecnici dell’Ente da lui presieduto, quelli dei Comuni e dagli esperti che operano sul territorio, con l’obiettivo di studiare un piano unico che racchiuda proposte e interventi.

Ovviamente l’emergenza. Principalmente legata alle strade e soprattutto ai ponti sui torrenti che potrebbero divenire inagibili. Si è parlato del ponte di Alì che dovrebbe essere pronto a metà ottobre. Del ponte Nisi, ma anche di quello di Sant’Alessio e di altri ancora. Ricevuto ha annunciato che l’Anas sarebbe pronta ad intervenire per la mezza in sicurezza, ma che serve una soluzione per garantire la circolazione attraverso una sistema viario alternativo. L’idea sarebbe quella di utilizzare della ‘passerelle sommergibili’ provvisorie, a patto però che col tempo non divengano ‘definitive’. Il sogno di Ricevuto è però quello di un lungomare che leghi tutta la costa jonica pronto a rappresentare la vera alternativa alla viabilità ‘ordinaria’. Un progetto da sviluppare con i fondi europei facenti riferimento dell’Asse VI.

Ed è proprio sulle vie di fuga, necessarie per quei centri che spesso e volentieri rischiano di rimanere isolati, che sono arrivati gli spunti più interessanti. Ha chiesto chiarezza il sindaco di Savoca, Nino Bartolotta: “Abbiamo assistito in questi anni ad un Genio Civile inesistente, così come la Protezione Civile: non sappiamo cosa voglia fare. Da circa dieci anni portiamo avanti noi la politica dei torrenti, ma adesso i comuni, parlo per il mio, non hanno più un euro in cassa. Chi di competenza deve intervenire perché non siamo solo noi ad avere responsabilità. Che ci dicano almeno se possiamo muoverci in questa condizione, possono anche segnalarci loro le ditte da incaricare, non ci interessa”. Ma è il primo cittadino di Sant’Alessio Siculo che cambia l’andamento dell’incontro, proponendo di utilizzare l’autostrada come via di fuga in caso di necessità: “Ci occuperemo direttamente noi comuni di creare delle bretelle di collegamento dirette con l’A18 – afferma lo stesso Giovanni Foti – quindi per il Cas sarebbe un’operazione a costo zero”. In concreto accessi agibili solo in casi estremi e in alternativa serrati da sbarre, da collocare in prossimità delle piazzole di sosta o delle aree di servizio.

L’ipotesi viene rafforzata dall’intervento del sindaco di Graniti Marcello D’Amore, ma soprattutto dalla telefonata ‘in diretta’ di Ricevuto al commissario ad acta del Cas Manlio Munafò: incontro fissato per venerdì, nel corso del quale si discuterà, zona per zona, della possibilità di potere procedere in questa direzione. Giovedì invece confronto tra il presidente della Provincia e i sindaci, proprio per ‘disegnare’ un piano di interventi da presentare al Consorzio, dotato dettagliatamente di strade di riferimento, tempi ed eventuali costi. Ma con il Cas, oltre agli svincoli “d’emergenza”, si parlerà di un’ipotesi dismissione dell’A18 (al momento più che remota) ma anche di nuovi caselli, perché come ha ricordato qualche sindaco oggi, quell’autostrada dopo essere entrato a Tremestieri ti consente di uscire solo a Roccalumera e poi a Taormina. In mezzo, solo strade statali o al massimo provinciali (FOTO STURIALE).

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