Riflettori puntati sulla crisi politica del centro nebroideo.
Alcuni parlamentari del PdL mandano per iscritto un’interrogazione al Presidente della Regione, on. Lombardo.
Riportiamo integralmente il Comunicato, giunto in redazione.
Assemblea Regionale Siciliana
Gruppo Parlamentare PDL
INTERROGAZIONE URGENTE N.601
(risposta scritta)
Premesso che la situazione venutasi a creare ad Acquedolci a seguito delle dimissioni personali e contestuali di otto consiglieri comunali è divenuta
insostenibile anche in considerazione della mancata tempestiva pubblicazione del decreto di presa d’atto e di nomina del Commissario Straordinario predisposto e trasmesso dall’Assessore Regionale agli Enti Locali.
Premesso inoltre che con la presente interrogazione si intende fare appello al senso istituzionale ed al ruolo di Presidente di tutti i Siciliani che con il
loro voto le hanno affidato questo delicato compito.
Ritenuto che la mancata pubblicazione del decreto alimenta sui media la distorta ed errata ricostruzione dei fatti artatamente posta in essere dai consiglieri non dimissionari, per tentare di mettere in dubbio la contestualità delle dimissioni.
Verificato che da ultimo,anche gli on. Rinaldi del Partito Democratico e On. Scilipoti dell’Italia dei Valori hanno presentato rispettive interrogazioni sia al parlamento Regionale sia al Parlamento nazionale tentando di
strumentalizzare la questione durante la campagna elettorale in corso.
Considerato che si rende necessaria ogni sua decisione in merito alla proposta di decreto di decadenza del Consiglio che L’On. Assessore agli Enti Locali Francesco Scoma Le ha inoltrato da tempo, facendo presente che mai il Presidente della Regione ha chiesto chiarimenti o, peggio, ha messo in dubbio
l’istruttoria condotta dall’Assessorato agli Enti Locali della Regione.
Considerato tuttavia che nulla vieta la modifica di consolidate prassi istituzionali, e nulla vieta che un Presidente accorto possa meglio approfondire proposte che risultino carenti o incomplete, certi che il Presidente della Regione interverrà nella vicenda con la dovuta oculatezza e con il più stretto rigore interpretativo delle norme che il caso impone.
Ritenuto che ogni sconfinamento del potere di accertamento in ambiti di competenza di altre istituzioni, ed in particolar modo in ambiti di competenza della magistratura penale, potrebbe apparire strumentale alle ragioni di parte e non alle ragioni collettive cui deve volgere l’azione della più alta
carica istituzionale Siciliana.
Verificato che Tra l’altro, la contestualità delle dimissioni dei consiglieri , ed i fatti accaduti la mattina del 27/04/2009, sono stati certificati dal Segretario Generale dell’Ente dapprima nell’immediatezza dell’accaduto, con la tempestiva trasmissione, lo stesso 27.04.2009, della relazione al Prefetto di Messina ed all’Assessorato Enti Locali e, dopo, con la
relazione integrativa del 05.05.2009 richiesta dal competente Assessorato
Regionale agli Enti Locali.
Accertato che dagli atti emerge che nessuna istituzione fino ad oggi ha sollevato osservazioni in merito alla contestualità, ed agli accadimenti
rappresentati dal pubblico funzionario, che ha accertato la presenza
contestuale di otto consiglieri sia presso il proprio ufficio di
segreteria, sia presso il protocollo, ed ha documentato la stretta
sequenza dei numeri di protocollo;
Accertato inoltre che i suddetti atti sono stati accuratamente valutati dall’Assessorato Enti Locali che, pur rilevando che le modalità di presentazione delle dimissioni non lasciavano dubbi circa la contestualità oggettivamente riscontrabile dalla stretta sequenza numerica dei protocolli e
dall’immediata comunicazione del segretario, ha, con il dovuto scrupolo
voluto integrare l’istruttoria anche se l’integrazione era stata richiesta
a seguito di memorie, stranamente prodotte dai consiglieri non
dimissionari dopo vari giorni dall’accadimento dei fatti, e fondate su
denunce all’autorità giudiziara penale inoltrate dagli stessi consiglieri.
Constatato che com’è ovvio, la Segretaria Comunale ha tempestivamente denunciato all’autorità giudiziaria le calunnie dalla stessa subite e le false
rappresentazioni poste in essere dai consiglieri non dimissionari, e da
tutti coloro che attraverso televisioni locali, e giornali hanno diramato
circostanze non vere e che il fascicolo aperto sul caso dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Patti porterà come conseguenza
naturale il Magistrato, dopo le doverose ed approfondite indagini che allo
stesso competono, o alla richiesta di rinvio a giudizio del segretario per
Falso, ovvero alla richiesta di rinvio a giudizio per diffamazione, falso
e calunnia di tutti coloro che con le loro azioni o dichiarazioni o
omissioni hanno confutato i fatti riportati negli atti pubblici prodotti
dallo stesso segretario Comunale.
riponendo fiducia nell’alto senso Istituzionale e nella grande attenzione
che il Presidente della Regione dimostra occupandosi personalmente anche
delle questioni locali
si chiede Al Presidente della Regione
1) Di conoscere quali eventuali carenze o incompletezza presenta la
proposta di decreto di presa d’atto della avvenuta decadenza del Consiglio
Comunale di Acquedolci predisposto e sottoscritto dall’ON. Assessore
Regionale agli Enti Locali.
2) Quali sono le ragioni oggettive che hanno portato fino ad oggi
alla mancata sottoscrizione del decreto atteso che i fatti e gli atti in
esso riportati provengono da pubblici ufficiali e che la eventuale
confutazione degli stessi è competenza dell’autorità giudiziaria penale.
Palermo, 22 Maggio 2009 Leontini Mancuso Caputo Corona