L’aeroporto nella zona tirrenica resta un sogno: al momento non sembrano esserci i fondi per realizzarlo. Intanto la“ Blueiron Group SA”, capofila dell'Ati che costruirà il nuovo scalo ad Agrigento, ha designato il messinese Giuseppe Ventura come responsabile unico del procedimento
Aeroporto dello Stretto? Aeroporto nella zona tirrenica? Nella Valle del Mela o a Torrenova? Da anni ormai ci si interroga nelle stanze di palazzo dei Leoni. Dalla linea tracciata dall’ex presidente Salvatore Leonardi, che ha insisto lungo tutta la sua legislatura per la concretizzazione di un progetto di realizzazione di uno scalo nel Milazzese, rivelatosi poi più un “caro” sogno che una realtà, si è passati alla ferma volontà di Ricevuto e della sua Amministrazione di insistere sul rafforzamento dell’Aeroporto dello Stretto, con la concomitante “missione” di recuperare un ruolo rilevante all’interno della SoGas. Posizione assunta per una serie di motivazioni: nessun costo o tempi di attesa necessari per la realizzazione di una nuova struttura, ma l’immediata possibilità di usufruirne; il più ampio disegno di Area Integrata dello Stretto, nell’ottica di un rafforzamento complessivo dei trasporti tra le due sponde che faccia leva anche sul servizio di Metropolitana del Mare; ma forse anche l’assenza di un’alternativa concreta.
Alcuni consiglieri provinciali insistono, soprattutto quelli della zona tirrenica, che vedono in uno scalo nella provincia di Messina l’occasione per modificare e razionalizzare le geometrie turistiche in ottica Eolie. Lo scorso mercoledì la questione è stata brevemente riaperta in Consiglio attraverso un intervento del consigliere Summa. Chiara la posizione dell’Udc, ribadita poi dal capogruppo dell’area D’Alia, Matteo Francilia: «Se un aeroporto deve vedere la luce nella nostra Provincia, per noi l’unica ipotesi percorribile riguarda l’area di Milazzo». Il dibattito però si è fermato dopo l’intervento del consigliere del Mpa e presidente della prima commissione, Roberto Gulotta: nel 2010 prevista una seduta dedicata all’argomento alla quale parteciperanno anche il presidente e l’assessore alle Partecipate, Michele Bisignano.
Ma diciamocelo chiaramente: oggi i fondi per la costruzione di un aeroporto nel Messinese non ci sono. Lo ha ribadito il presidente Nanni Ricevuto qualche settimana fa proprio in prima commissione (vedi articolo correlato in basso). A meno che non dovesse arrivare un’iniziativa “sorprendente” da parte di qualche privato, ipotesi che al momento risulterebbe appunto “sorprendente”. Eppure c’è un messinese che lavorerà per un aeroporto nella nostra regione, anche se non nella nostra Provincia. Si tratta di Giuseppe Ventura, responsabile per la Sicilia della Società svizzera “Blueiron Group SA” , l’azienda che con capitali privati realizzerà la struttura aeroportuale di Agrigento. La società elvetica, capofila di un consorzio temporaneo di imprese, ha designato come responsabile unico del procedimento Ventura, che coordinerà i lavori. Dell’Ati guidata da “BlueIron” fanno parte altre importanti aziende italiane e svizzere. Un’operazione da 110 milioni di euro da portare a termine in 18 mesi.
La provincia di Messina intanto cerca ancora un’identità, come in tanti settori, anche nel ramo aeroportuale dei trasporti. Divisa tra: un Aeroporto di Catania efficiente ma i cui collegamenti con la città dello Stretto risultano limitati rispetto al flusso di passeggeri; un Aeroporto di Palermo distante anche per coloro che, stando nella zona tirrenica, preferirebbero raggiungere il capoluogo di regione piuttosto che Reggio; un “Tito Minniti” per il quale è necessaria l’integrazione di diversi servizi (collegamenti diretti con Messina, tariffe agevolate, nuovi vettori, voli e destinazioni) per rendere lo scalo competitivo e fruibile anche per l’utenza peloritana; e infine un “sogno”, perché fin ora è stato solo tale, di un Aeroporto nella nostra Provincia.
