Il deputato del Pdl, affiancato dall’assessore regionale al Turismo Strano e dal parlamentare Ars Currenti, inaugura il 2010 col classico saluto ai simpatizzanti. Si mostra orgoglioso della presenza forte nel mondo della Sanità, “bacchetta” colleghi di partito e sull’alluvione lancia un monito: chi ha sbagliato paghi
«Chi ha sbagliato deve pagare. E l’appartenenza politica non potrà salvare nessuno». E’ duro Carmelo Briguglio nel ribadire come la tragedia del 1 ottobre scorso, «annunciata perché frutto dell’incuria degli uomini», non possa rimanere senza responsabili. Lo fa nella serata del classico saluto di inizio anno politico (è la sedicesima edizione), ospitato dal Royal Palace Hotel. Al suo fianco, per l’occasione, il fedelissimo Pippo Currenti, parlamentare regionale, e l’assessore al Turismo del governo Lombardo “ter” Nino Strano. Insomma, una frangia importante del Pdl Sicilia al gran completo, in una sala gremita di “amici” e militanti, tra cui i consiglieri comunali Pergolizzi e Trischitta e il candidato a sindaco di Milazzo Pino.
Strano si è limitato a ricordare che per quanto riguarda l’alluvione «il governo nazionale e quello regionale stanno ponendo rimedio, ma tutti, ognuno per la sua parte, possono fare molto di più». Nella sua introduzione, invece, Currenti pone l’accento sul 2009 che è stato, «un anno di difficoltà per la crisi e la disoccupazione», e sul 2010 che sarà, «spero importante, con scelte che potranno tramutarsi in opportunità». Ma il mattatore è Briguglio: il deputato nazionale del Pdl, capo della corrente di partito più avversa a quella che si riconosce in Mimmo Nania e Peppino Buzzanca, è meno “cattivo” del solito, ma qualche siluro, seppur velato, lo fa partire comunque. «Noi siamo una forza tranquilla, cresciuta in questi anni senza arroganza, con uno stile opposto a quello di chi, pur avendo detenuto per molti anni il potere, non ha lasciato nulla che possa essere ricordato a servizio della comunità. Anche nel centrodestra. Noi siamo dentro il governo regionale, fedeli al patto elettorale, altri no e quanto ci sono stati hanno pensato solo a sé stessi».
Qualche frecciata anche sull’alluvione («il consenso per qualcuno è stato cancellato dal mal governo mostrato anche in questa situazione») e sulla gestione dei palazzi («certe istituzioni rette dal Pdl non rendono merito agli elettori»). Non c’è dubbio, però, che il fiore all’occhiello per il gruppo Briguglio sia rappresentato dalla Sanità. L’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte è guidata da due medici molto vicini alla corrente, Armando Caruso, manager del Papardo, e Eugenio Ceratti, direttore sanitario, presenti al Royal. Ma c’è anche un nuovo arrivato, un professionista messinese già protagonista nel recente passato come presidente dell’Ordine degli architetti, Dario La Fauci. «Considero un’anomalia – ha detto Briguglio – il fatto che gli ordini professionali siano rappresentati da dipendenti di amministrazioni pubbliche».
Tornando alla sanità, il deputato pidiellino riconosce che «è un mondo che può dare alla testa, ma noi siamo rimasti quelli di ieri, quelli cresciuti col sociale e col territorio. Esercitare il potere è doveroso, ma per la gente. Non faremo le “liste del Papardo” ma proveremo a riportare a Messina i cervelli andati fuori. Insomma, ci dedicheremo anche alla politica alta». E’ questo l’auspicio per il 2010 di Carmelo Briguglio, che ha affidato al piccolo figlio Francesco gli auguri di buon anno, prima del classico brindisi che apre un’annata che, politicamente parlando, si preannuncia scoppiettante.
S.C.
