E in vista delle elezioni regionali di marzo 2010, Scopelliti e il Pdl gongolano
C’era da aspettarselo: dopo la sortita in terra Calabra di Antonio Di Pietro, appoggiata dal fedelissimo Luigi De Magistris, in Calabria s’è scatenata una doppia bufera: interna al partito dell’ex magistrato, e interna al centro/sinistra.
Aurelio Misiti (nella foto), ormai ex segretario regionale dell’Italia dei Valori in Calabria, ha diffuso una nota in cui dichiara che -l’Idv nazionale con la decisione di commissariare gli organi regionali solo sulla base di una differenza di opinioni in ordine al giudizio sul centrosinistra calabrese viola l’autonomia di partito federale e impedisce ogni forma di democrazia al suo interno. Il commissariamento risulta in contrasto con la decisione dell’esecutivo nazionale che aveva stabilito di svolgere al più presto il congresso regionale. Pertanto la decisione è frutto di imposizione personalistica. E’ paradossale, si bollano le primarie come una truffa a danno dei calabresi e contemporaneamente una singola persona sceglie per tutti il candidato a presidente della regione. Questo modo di fare non qualifica forse un inciucio?. Ancora più paradossale è una richiesta di rinnovamento della classe dirigente alla presenza di personaggi impresentabili che contrastano con quella stessa istanza. Infine, la tentazione di costituzione di un terzo polo che ha come unica conseguenza la consegna della regione Calabria al Pdl ostaggio degli interessi della Lega-.
E pesare che ieri Di Pietro in conferenza stampa aveva detto che -Misiti non è qui con noi per un grave problema di salute di un familiare ma è come se fosse qui. Riconfermo la stima per Misiti e ci aspettiamo da parte sua il massimo impegno-.
E’ evidente che Misiti non ha intenzione di cedere rispetto all’idea di separarsi dal Partito Democratico e dal Presidente della Regione Agazio Loiero, che sarà anche il prossimo candidato del centrosinistra per le Regionali di marzo.
Proprio Loiero è intervenuto sulla vicenda: -fino a questo momento non sono mai intervenuto davanti a provocazioni continue. Di Pietro, però, non può venire in Calabria a porre veti o assumere atteggiamenti autoritari. Qui, con umiltà e molta applicazione, può solo imparare un pò di democrazia. La Calabria non è un podere di Montenegro di Bisaccia, dove su un’aia il padrone dice quel che gli aggrada e tutti stanno lì a obbedirgli. La Calabria è regione tollerante e democratica, dove ci sono, però, intelligenze che respingono gli editti e non accettano di essere eterodirette-.
Insomma, sia all’interno dell’Italia dei Valori che all’interno del Pd è vera e propria bufera.
A Loiero non può star bene la decisione del partito di Di Pietro e De Magistris, che hanno ormai scelto ufficialmente di appoggiare la candidatura dell’imprenditore vibonese Callipo: un gesto che rischia di consegnare la vittoria al Pdl e a Giuseppe Scopelliti, l’attuale Sindaco di Reggio, sempre più lanciato verso la massima poltrona di Palazzo Alemanni.
Lo stesso Pdl ha confermato, da Frascati (dove è in corso un convegno di studio del partito) che il candidato sarà proprio Scopelliti, e anche Ignazio La Russa intervistato da RadioRai ha detto che -il Pdl ha già deciso le candidature per due regioni: Formigoni in Lombardia e Scopelliti in Calabria-.
Il vicecoordinatore regionale vicario del Pdl in Calabria, il senatore Tonino Gentile, ha dichiarato che -il Pdl ha le carte in regola per vincere le elezioni con Giuseppe Scopelliti. Sarà lui il candidato presidente. Per la prima volta il Centrodestra mette in campo un candidato di Reggio che sta facendo benissimo come sindaco-.