Se la Regione non trova un accordo, in arrivo scioperi ad oltranza
Gli analisti sono pronti ad una nuova tornata di scioperi. In queste ore, gli esponenti sindacali di categoria si trovano a Palermo per discutere con i funzionari dell’Assessorato Regionale alla Sanità.
“Nei mesi scorsi, ci siamo ribellati contro le decisioni del governo locale di ridimensionare il nostro tariffario, spiega il Presidente Regionale di Federbiologi, Pietro Miraglia. Oggi, subiamo il provvedimento che è diventato esecutivo dall’1 ottobre-.
“Il compenso delle nostre prestazioni deve essere ridotto del 20%, secondo la Finanziaria nazionale“, incalza il sindacalista. Questo potrebbe essere solo l’inizio. La Regione, infatti, potrebbe applicare, in un prossimo futuro, anche il decreto Bindi, che prevede la decurtazione del 40% nell’attuale tariffario. Non dobbiamo dimenticare che le cifre indicate dall’ex Ministro della Salute sono state dichiarate incostituzionali nel 1997, insomma all’epoca delle lire, lamenta Miraglia. Tutto questo per risanare il deficit del governo siciliano: è una soluzione vergognosa-.
“Vorremo essere retribuiti in base all’importanza e alla qualità del servizio che prestiamo all’utenza, continua il Presidente di Federbiologi. Gli ospedali non offrono la nostra dinamicità-.
-Se la Regione insiste a colpirci, colpisce innanzitutto i pazienti che si rivolgono agli studi di analisi convenzionati, aggiunge Miraglia. Siamo operativi e coerenti con la nostra professionalità-.
“In questo momento, a Palazzo d’Orleans, stiamo rappresentando la sanità siciliana, riferisce il sindacalista. Compatti, difendiamo l’attività di più di 700 laboratori di patologia clinica e 5000 posti di lavoro-.