Spettacolo fissato alle 18.30 presso il teatro -Pirandello-, all'interno della Città del Ragazzo di Gravitelli
Domenica 22 Novembre alle 18,30 presso il nuovo teatro Pirandello all’interno della Città del Ragazzo a Gravitelli, l’Associazione Arca Peloritana Onlus porta in scena, con la propria compagnia teatrale “Aranci amari” la farsa in tre atti ”Nu matrimoniu cuntrastatu” scritta da Nicoletta Pedullà e diretta da Pippo Cicciò. La pièce teatrale, scritta in vernacolo, vuole rappresentare un piccolo spaccato della società rurale siciliana degli anni ’70, dove si susseguono in un alternarsi continuo di esilaranti siparietti , situazioni a volte grottesche altre volte più coinvolgenti sotto il profilo emotivo.
Un’opera prima scaturita dalla creatività di Nicolettà Pedullà, che partendo da un’idea letteraria prettamente martogliana è riuscita a dare vita a personaggi della tipica tradizione teatrale siciliana con un richiamo anche alla satira contemporanea. Ed è proprio una satira delicata ma decisamente veritiera quella
che ci viene proposta dalla Pedullà.
La trama dell’opera ruota attorno ad una famiglia di contadini filocomunisti di un piccolo e fantomatico paesino siciliano che cercano di far accasare la propria figliola con un giovane di buona famiglia e naturalmente con le stesse idee politiche di estrema sinistra. Ma, come nelle migliori trame teatrali, la
giovane incappa in un amore impossibile,visto che l’innamorato è democristiano. Una vera e propria disdetta per il padre della fanciulla, che scoperta l’ideologia politica del futuro genero cercherà in tutti i modi di boicottare il fidanzamento. Nel frattempo, naturalmente, accadono tutta una serie di eventi
imprevisti e si susseguono tutta una serie di personaggi bizzarri che arricchiscono la trama e permettono poi il buon esito della storia.
Tra questi personaggi , spicca la fattucchiera che con le sue arti subdole convincerà il padre della giovane Lucia ad indossare dei ridicoli mutandoni rossi che avrebbero il potere di far andare gli eventi secondo il volere di chi li indossa; il maresciallo e l’appuntato dei carabinieri dalle capacità intellettive alquanto limitate che non riescono mai a capire quello che viene loro spiegato; Calogero La Macchia, potenziale consuocero di Pippino Coppa comunista ma sporcaccione e zotico all’invero simile;Rosa, la moglie, che nel goffo tentativo di parlare in un Italiano corretto collezionerà tutta una serie di strafalcioni linguistici dal contenuto equivoco.
Una commedia divertente dunque, sia sotto il profilo linguistico che sotto quello contenutistico, mirata a far divertire e allo stesso tempo a far riflettere.
Il ricavato dello spettacolo verrà poi devoluto in beneficenza a favore dei nostri concittadini colpiti dall’alluvione.