Messina, la squadra operaia stupisce ancora

Messina, la squadra operaia stupisce ancora

Redazione

Messina, la squadra operaia stupisce ancora

lunedì 26 Novembre 2007 - 17:12

Il Messina -brutto e impossibile- di Di Costanzo ha stupito ancora. Ultimamente lo aveva fatto in negativo, perdendo partite obiettivamente alla portata, e adesso lo fa in senso positivo. Vincere in trasferta dopo 22 mesi e mezzo non è roba da poco. Qualcuno dice che è solo merito di Somma, il tecnico del Piacenza che sedeva anche sulla panchina dell’Empoli quando i giallorossi vinsero al Castellani nel gennaio del 2006. Un portafortuna, indubbiamente, ma è a Di Costanzo e ai suoi ragazzi che questa volta vanno i complimenti per intero. Agli esteti del calcio diciamo subito di rassegnarsi perchè il Messina difficilmente potrà incontrare il gusto dei loro palati. Del resto Di Costanzo non ha nemmeno l’organico per poter deliziare le platee e dunque ai tifosi, giustamente orientati verso una sana concretezza, interessano punti e vittorie piuttosto che il gioco spettacolare. C’è stata una fase di questo campionato in cui si era pensato che il Messina potesse competere con le prime della classe. Già si parlava del mercato di gennaio e degli acquisti necessari per compiere il definitvo salto di qualità. Niente di più sbagliato. Quella di Di Costanzo è una squadra dichiaratamente operaia. Tanti bravi manovali, qualche geometra, forse un ingegnere. Chiedere a questo gruppo di vincere e divertire appare francamente ingeneroso ed inutile. Il Messina viene fuori con le sue qualità innate, grinta e carattere, quando tutto sembra perduto, quando il baratro sembra stia per aprirsi sotto i suoi piedi. In questo clima è maturata la vittoria di Piacenza, quando già si era messo in dubbio la panchina di Di Costanzo. A questa squadra, invece, abbiamo il dovere di chiedere sempre il massimo impegno senza mai specchiarsi nello stagno perchè non sarà mai bellissima. Al Garilli è bastato segnare un gol e difenderlo con i denti per conquistare tre punti importantissimi. E così si dovrà fare sabato al San Filippo contro un Avellino che venderà cara la pelle. Certo, bisognerà tenere sempre a mente che l’obiettivo rimane la salvezza altrimenti si creano pericolose illusioni. Squadra operaia, dunque, atteggiamento umile e salvezza da raggiungere. Il calendario ci dà una mano con tre partite in casa nei prossimi quattro turni. Un’occasione da non sprecare per allontanarsi dai quartieri bassi e programmare con calma un mercato di riparazione mai utile come quest’anno.

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