Peloritani poco convinti ma anche sfortunati, in virtù delle due traverse colpite da Cannavò. Gli ospiti passano grazie ad un gran gol dalla distanza di Garufi, che sorprende Paterniti fuori dai pali. Non premiata la scelta di Foti di rinunciare ad un punta centrale dovendo riadattare la squadra in assenza dell’under Cucinotta
Brutto sconfitta interna per il Città di Messina, sconfitto al Celeste dal Biancadrano nell’anticipo della quarta giornata del campionato di Eccellenza, girone B. Davanti ai circa 500 tifosi presenti nel vecchio impianto riaperto dopo oltre sei anni, i giallorossi hanno dovuto lasciare il passo alla formazione biancoazzurra in una gara decisa dallo splendido realizzato da Garufi al 32’ della ripresa. Padroni di casa poco concreti ma anche sfortunati, in virtù delle due traverse colpite da Cannavò.
Formazione profondamente rinnovata rispetto alle ultime uscite quella proposta dal tecnico di casa Saro Foti. L’assenza di Cucinotta, fermo a causa di noie muscolari, si somma a quelle dei lungodegenti Frassica e Di Napoli. Nel 4-3-1-2 proposto da Foti è Cappello a ricoprire il ruolo di terzino destro, con Mondello a sinistra e il nuovo acquisto Raimondi a far coppia con Cammaroto al centro della difesa; a centrocampo, con Assenzio e Librizzi, si registra l’esordio di Cricchio; Camarda torna ad agire da trequartista a ridosso delle due punte Cannavò e Pirrotta. Esclusi inizialmente Bonsignore e Calabrese, così i peloritani si presentano in campo senza una vera punta di peso.
A rendersi pericolosi per primi sono gli ospiti all’11’ minuto: sul cross di Garufi, Strano ci prova in spaccata ma il pallone termina sul fondo. La replica del Città di Messina al 15’: gran punizione di Camarda da sinistra e pronta risposta del portiere Mancari che devia in corner. Sull’angolo successivo Cammaroto viene strattonato in area e reclama il rigore ma l’arbitro Tita lascia correre. Al 22’ pericoloso colored Lasme: il suo colpo di testa sul corner di Garufi termina alto. Al 27’ Paterniti blocca senza grossi affanni il destro di Strano. Un minuto più tardi la prima traversa colpita da Cannavò: il giovane attaccante del Città di Messina calcia di potenza da 30 metri e centra il legno a portiere battuto. Al 31’ la punizione di Garufi sbatte sulla barriera, sulla ribattuta Santanna prova il pallonetto, Paterniti si rifugia in angolo. Al 39’ i padroni di casa reclamano ancora invano per un intervento sospetto su Pirrotta in area di rigore. Nei minuti di recupero della prima frazione Città di Messina pericoloso in due occasioni. Al 46’ Pirrotta crossa da destra, Cannavò sfiora il pallone a centro area, sulla sfera si fionda Cricchio che calcia di prima intenzione ma non centra lo specchio. Trascorre un minuto e ancora Cannavò arriva con un istante di ritardo sul traversone di Camarda. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Nella prima parte della ripresa la gara offre pochi spunti degni di nota. Le due squadre si controllano a vicenda per lunghi tratti e il primo episodio a finire sui taccuini dei cronisti è l’espulsione di Cammaroto: la gara del difensore messinese si conclude al 20’, quando l’arbitro Tita estrae il rosso punendo un intervento su un avversario nell’area di rigore del Biancadrano. Foti corre subito ai ripari inserendo Panarello per Camarda. La parità numerica si ristabilisce già al 24’ quando il direttore di gara estrae il rosso diretto ai danni dell’attaccante ospite Lasme, reo di un fallo a centrocampo su Librizzi. Con le due squadre in dieci uomini, la gara si accende nel quarto d’ora finale. Alla mezzora, sulla punizione di Assenzio, Raimondi riesce solo a sfiorare il pallone a due passi dal portiere. Al 32’ la rete che decide la gara: Garufi riceve palla sulla sinistra, lascia rimbalzare il pallone e calcia da 40 metri inventando una magnifica parabola che non lascia scampo a Paterniti, fuori dai pali nonostante fosse stato più volte richiamato dalla panchina e dalla tribuna. Foti, dopo aver rimpiazzato Pirrotta con Calabrese, opera anche l’ultimo cambio al 36’: dentro Gugliotta, fuori Cricchio. Al 36’ termina a lato la punizione dal limite battuta da Raimondi. Al 39’, ancora sugli sviluppi di un calcio di punizione, Calabrese si fa largo nella difesa avversaria ma calcia sul fondo. Al 42’ ancora sfortunato Cannavò che colpisce di testa sulla punizione di Assenzio ma trova di nuovo la traversa a negargli la gioia della rete. Nel finale, nonostante i disperati attacchi dei padroni di casa, il Biancadrano non corre altri grossi pericoli e porta a casa i 3 punti.
Per il Città di Messina matura così la prima sconfitta in campionato. Triste epilogo soprattutto perché questo risultato smorza un po’ l’entusiasmo venutosi a creare dopo il successo di domenica scorso sul campo del Vittoria. Tra una settimana gara esterna sul campo del Trecastagni. (Per la foto si ringrazia Infomessina)
Tabellino
Città di Messina – Biancadrano 0-1
Marcatore: 32’ st Garufi
Città di Messina: Paterniti, Cappello, Mondello, Librizzi, Cammaroto, Raimondi, Pirrotta (26’ st Calabrese), Assenzio, Cannavò, Camarda (20’ st Panarello), Cricchio (35’ st Gugliotta). In panchina: Machmach, Lombardo, Santamaria, Bonsignore. Allenatore: Foti.
Biancadrano: Mancari, Fichera, Cunsolo (44’ st Berbiglia), Arena, Cristaldi, Scalia, Licciardello, Santanna, Strano (39’ st Battiato), Garufi (43’ st Saitta), Lasme. In panchina: Linguaglossa, Aiello, Anastasi, Castro. Allenatore: Strano.
Arbitro: Federico Tita della sezione di Latina
Assistenti: Luigi Runza e Salvatore Bongiardina della sezione di Siracusa
Ammoniti: 9’ pt Mancari (B), 18’ pt Arena (B), 27’ pt Garufi (B), 41’ pt Lasme (B), 14’ st Librizzi (CdM), 23’ st Cannavò (CdM), 29’ st Fichera (B), 47’ st Saitta (B)
Espulsi: 20’ st Cammaroto (CdM), 24’ Lasme (B)
Recupero: 3’ pt, 5’ st