Svaligiata la sede della Lelat ma i boss di Mangialupi ordinano: -Restituite la refurtiva-

Svaligiata la sede della Lelat ma i boss di Mangialupi ordinano: -Restituite la refurtiva-

Svaligiata la sede della Lelat ma i boss di Mangialupi ordinano: -Restituite la refurtiva-

lunedì 21 Marzo 2011 - 13:19

Nella notte rubati computer, monitor e stampanti ma stamattina l'intera refurtiva è stata ritrovata davanti alla sede dell'associazione di volontariato. Annamaria Garufi:- I boss della zona non vogliono in giro Polizia e Carabinieri-

Un furto inquietante, un blitz in piena notte, la sede della Lelat (Lega Lotta Aids e Tossicodipendenze) svaligiata e poi stamattina l’intera refurtiva è stata restituita. Uno strano episodio dalla duplice lettura: l’avvertimento a chi lavora in favore della legalità o un ordine dei boss del quartiere che non vogliono rogne ne tanto meno forze dell’ordine che ronzano nella zona. Questo dovrà chiarirlo la Polizia che ha avviato lei indagini. Quale che è certo finora è che la notte scorsa qualcuno è riuscito ad entrare nella sede della Lelat calandosi dal terrazzo. I ladri hanno forzato dei lucchetti e poi si sono introdotti nelle singole stanze dove hanno aperto armadi e scrivanie mettendo tutto sottosopra. I malviventi si sono impossessati di alcuni computer, stampanti, monitor tutti molto datati e nemmeno troppo funzionanti. Poi in cucina hanno portato via delle buste di formaggio e pochi altri alimenti. Sono stati alcuni collaboratori dell’associazione a scoprire stamattina il furto. La prima ad intervenire è stato il presidente Annamaria Garufi ma prima ancora di completare l’inventario dei beni rubati è giunta l’inattesa sorpresa. Davanti alla porta della Lelat qualcuno aveva depositato alcune buste di cellophane contenenti l’intera refurtiva. Ne hanno preso atto anche gli agenti della Polizia intervenuti sul posto per la constatazione del furto. Un gesto che lascia intravedere l’intervento dei boss di Mangialupi. I padrini del quartiere avrebbero richiamato all’ordine i balordi ordinando loro di restituire la refurtiva per evitare che nella zona circolassero Polizia e Carabinieri. Una versione che Annamaria Garufi ritiene più che plausibile: “In effetti quando ci siamo trasferiti nella ex scuola Carlo Meo avemmo parecchi problemi perché non tutti vedevano di buon occhio la nostra presenza a Mangialupi. Poi, dopo che c’incendiarono la sede e la svaligiarono un paio di volte, ci hanno lasciato in pace perché dopo ogni attentato qui cominciavano a girare le forze dell’ordine ed i boss non vedono di buon occhio queste presenze. Può darsi che i balordi la notte scorsa abbiano agito di testa loro e qualcuno stamattina li abbia rimproverati ed abbia ordinato la restituzione della refurtiva”.

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