Evento dimenticato: l'istituzione a Messina del Parlamento Euro-Africano

Evento dimenticato: l’istituzione a Messina del Parlamento Euro-Africano

Domenico Mazza

Evento dimenticato: l’istituzione a Messina del Parlamento Euro-Africano

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domenica 27 Gennaio 2019 - 06:02
pagina di storia

Ecco la storia del progetto di integrazione euro-africana di Martino, nel nome della decolonizzazione e dello sviluppo economico e sociale dell’Africa, dimenticato e messo da parte dalla storia.

A Messina è una giornata di sole quella che, venerdì 28 febbraio 1964, accoglie i delegati dei diciotto paesi africani nel Palazzo della Provincia. A fare gli onori di casa è il presidente del Parlamento Europeo, l’illustre concittadino Gaetano Martino, già ministro degli esteri dal 1954 al 1957 e uno dei fautori del processo di integrazione europea.

L’evento, oggi perlopiù dimenticato, ebbe una discreta risonanza in Italia e fu salutato dallo slogan “L’AFRICA SI AVVICINA ALL’OCCIDENTE”. Sicuramente una parola d’ordine prepotente ma positiva se contestualizzata al processo di decolonizzazione che le grandi potenze come Francia e Regno Unito avevano avviato a partire dal dopoguerra.

Il progetto fu presentato in una gremita sala del Consiglio provinciale. Martino, prendendo la parola, ricordò come il Parlamento Euro-Africano nasceva principalmente come Conferenza Parlamentare nell’ambito della stipula dell’importante Convenzione di Yaoundé del 20 luglio 1963, firmata tra La Comunità Economica Europea e diciotto Paesi africani più il Madagascar.

La Convenzione nacque sotto i migliori auspici e disponeva, oltre a vantaggi commerciali e aiuti finanziari, la creazione di istituzioni comuni come il Consiglio dei Ministri dell’Associazione, la Conferenza Parlamentare CEE-Stati Africani (presentata a Messina) formata da 108 membri per metà europei e per metà africani, e una Corte di Arbitrato. Un progetto nel complesso ambizioso, che rientrava nella visione Euro-mediterranea e filo-occidentale di Martino.

Messina ebbe il privilegio di essere palcoscenico per la presentazione di questo ambizioso programma geopolitico che è passato in secondo piano perché ad essere ricordato è un altro fatto avvenuto quasi dieci anni prima. La città dello Stretto aveva visto già lo svolgersi di una Conferenza il 2 giugno del 1955 tra i sei ministri dei paesi fondatori della CEE, una riunione interministeriale che passò alla storia come Conferenza di Messina e ritenuta tassello fondamentale nel processo di stipula del futuro Euratom, istituzione finalizzata all’uso pacifico dell’energia atomica.

La Convenzione di Yaoundé rimase disattesa. Non vi fu concreto seguito alle intenzioni europeiste di Martino e degli altri Padri fondatori dell’Europa. Una seconda stipula della Convenzione, con l’intento di rinnovare lo spirito inclusivo del 1963, avvenne nel 1971, ma anche questo nuovo programma fu infine disatteso. Martino era già morto da quattro anni.

Domenico Mazza

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