Le opposizioni avrebbero preferito l'esercizio provvisorio in attesa della rinegoziazione con Roma del debito siciliano: alla fine ne esce un testo riscritto che salva alcune categorie.
Il voto finale arriva alle 07.21 con le facce stremate per la lunga maratona. Alla fine a votare favorevolmente il disegno di legge 476 sono in 34.
La maggioranza ha retto e non è mai andata sotto in questa nuova sessione di voto interminabile che ha visto il forte ostruzionismo del Pd e dei 5 Stelle che si sono alternati attraverso interventi fiume, da Cracolici (che ha preso la parola più di 15 volte) a Sunseri.
Lo scontro non si è però mai acceso a parte i toni provocanti di qualche deputato grillino. Sostanzialmente la finanziaria è stata riscritta nella parte degli articoli 10 e 11. Salve anche le misure dell’articolo 22 sul personale del Cas e i 50 milioni per i lavoratori forestali.
All’interno della stessa manovra, si sono trovati i fondi per i lavoratori dei consorzi di bonifica, per l’Esa e per i forestali e per altre categorie svantaggiate come i malati di talassemia. E’ la stessa commissione bilancio a specificare che quei 150 milioni complessivi provengono dal fondo globale.
Somme che entro due mesi, il governo regionale dovrà rinegoziare con il governo centrale in quanto dovuti in conto capitale. Alla maggioranza sono comunque mancati i voti di due assenti pesanti ai fini del conto: Tommaso Calderone e Pippo Gennuso (entrambi Forza Italia). Decisiva quindi Sicilia Futura che con i suoi 2 voti ha “pareggiato” i conti nel corso della seduta ma non sulla votazione finale. I due deputati hanno votato a favore sui singoli articoli ma si sono astenuti sulla votazione finale.
Alle 07.21 quindi su 68 presenti la metà esatta ha espresso parere favorevole dopo una lunga notte di dibattito e di voto su ogni singolo emendamento.
Dopo il voto della finanziaria si è attesa la nota di variazione e quindi il voto finale al bilancio con le dichiarazioni finali. In totale ci sono volute 103 ore di seduta per questa finanziaria. Restano i tagli, tanti, per più di 200 milioni di euro, tagli soprattutto ai teatri regionali. Adesso si passa ai disegni di legge collegati che si discuteranno nelle prossime settimane.
Durante la discussione si è votata anche una mozione che impegna il governo regionale sul tema del regionalismo differenziato, altro tema, collegato all’autonomia, che troverà ampio margine nelle prossime ore, vista la trattativa aperta tra regioni del nord e Roma.