Terzo livello, al processo alla Barrile testimonia la Giunta Accorinti

Terzo livello, al processo alla Barrile testimonia la Giunta Accorinti

Alessandra Serio

Terzo livello, al processo alla Barrile testimonia la Giunta Accorinti

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venerdì 08 Marzo 2019 - 07:00

Sentito Signorino. In aula anche altri assessori e Vincenzo Franza. Comune e Atm ufficialmente parti civili.

Se tutti i testimoni decideranno di rispondere, se gli imputati accetteranno di farsi interrogare, il processo Terzo Livello sarà una occasione, utile come poche, di fare un bilancio, tracciare un quadro, attraverso uno spaccato sui “dietro le quinte”, di come è stato amministrato Palazzo Zanca, e con esso la città di Messina, durante la sindacatura di Renato Accorinti.

Alla sbarra c’è lei, il sindaco ombra, l’ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, insieme ai manager pubblici e gli imprenditori che le hanno offerto servigi e chiesto favori. Tra i principali testimoni citati, altri imprenditori di spicco della città, i dirigenti comunali, la stessa Giunta Accorinti.

Le avvisaglie che il processo sarà interessante non soltanto giuridicamente sono arrivate ieri, alla prima vera udienza utile. Il Tribunale, sciogliendo la riserva adottata alla scorsa udienza, ha detto no all’opposizione dei difensori ed ammesso come parte civile Comune di Messina e Atm, assistiti dall’avvocato Giovanni Mannuccia.

Poi ha aperto il dibattimento, e citato una lunga lista di testimoni. A cominciare dagli ex assessori Sergio De Cola, Sebastiano Pino e Guido Signorino. Tutti erano stati sentiti durante le indagini, e ieri in buona sostanza sono stati acquisiti agli atti del processo quelle dichiarazioni. Gli allora componenti di giunta, però, torneranno a fine mese per testimoniare, e ieri ha cominciato proprio Signorino, che è stato sentito in particolare sulla vicenda Bommarito.

Signorino, rispondendo alle domande del Pm Federica Rende, ha spiegato di aver incontrato l’imprenditore della Fire, preoccupato di non poter recuperare i crediti vantati per i servizi offerti proprio alle partecipate comunali. Ad accompagnarlo era la Barrile, certo, ha detto Signorino. Ma dalla presidente dell’Aula non sono arrivate richieste illegittime né pressioni, ha detto l’assessore al Bilancio, con la giusta soddisfazione del difensore della Barrile, l’avvocato Salvatore Silvestro.

Citati anche Lelio Manfredi, il commercialista Filippo Spadaro, Vincenzo Franza. Ma poco prima dell’ora di pranzo il Tribunale ha dovuto aggiornare tutto al prossimo 27 marzo, spostando il processo all’aula bunker del carcere di Gazzi.

Prima dei testimoni eccellenti, sul banco dei testi è salita Giuseppina Fileti, domestica di casa Barrile per cinque anni, sulla carta operatrice della coop Universo e Ambiente. Che sul trattamento economico della dante causa ha avuto anche da ridire, lamentando mancati pagamenti.

Un commento

  1. Le sentenze si rispettano e si impugnano.Ancora per poco abbiamo la possibilità di esprimere un pensiero non ho capito a chi ha ucciso ? 8 anni e mesi ???
    Dio salvi la giustizia .

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