Un libro che “consente di ricostruire il personaggio attraverso gli oggetti, i simboli, gli avvenimenti che ne ha caratterizzato la vicenda umana
LETOJANNI – Si tuffa nella storia più importante e penetrante della Sicilia la rassegna letteraria “Libriamoci”, che ieri, 24 maggio, al terzo dei quattro appuntamenti previsti, si è occupata di Federico II di Svevia. Lo ha fatto presentando il volume della 29enne messinese Valentina Certo, una delle studiose di storia e arte più interessanti e promettenti, di recente ospitata in trasmissioni televisive Rai e borsista all’università di Napoli, già autrice di libri e studi anche su Caravaggio e Leonardo Da Vinci.
Certo, grazie ad Giambra editori, ha appena dato alle stampe “Il tesoro di Federico II. Potere e cultura a corte”, un libro che “consente di ricostruire il personaggio attraverso gli oggetti, i simboli, gli avvenimenti che ne ha caratterizzato la vicenda umana”, ha detto Filippo Brianni, presidente di Archeoclub Area Ionica Messina, che organizza Libriamoci e che ha presentato il libro, coordinato da Enrico Scandurra, del servizio civile di Letojanni, in collaborazione col comune che ospita gli eventi presso la Sala Blu del Museo Durante ed è intervenuto con l’assessore alla Cultura Teresa Rammi.
Un libro di ricerca fedele, per nulla apologico, che fa emergere anche le contraddizioni e le criticità che caratterizzarono l’epoca di Federico II, “comunque, uno dei più grandi imperatori della storia, il migliore che la Sicilia abbia conosciuto”, per dirla con le parole introduttive di Gabriele Camelia, del Caffè d’Arte-Paese di fronte al Mare di S. Teresa di Riva, il quale ha tracciato il profilo storico dell’epoca e del personaggio. Sia Camelia che il testo della Certo hanno evidenziato le ragioni per cui si può parlare di un “vero e proprio rinascimento siciliano che caratterizzò quel periodo”, con Palermo e anche Messina al centro della storia.
La letteratura, la falconeria, i cammei, i castelli, i simboli diventano nella libro di Valentina Certo tutti elementi per “rivestire” Federico II e farne comprendere le vicende e le scelte storiche, anche controverse ed eclatanti. Dalla clamorosa nascita in mezzo alla piazza di Jesi (“la mia Betlemme”, dirà Federico II) fino alla misteriosa morte a Torremaggiore in Puglia, in circostanze rimaste per sempre oscure, a seguito di dolori addominali su cui i secoli di storia non hanno mai fatto piena luce. Federico, che iniziò la ascesa all’ombra del Papa, collezionò diverse scomuniche e addirittura si trovò etichettato come l’Anticristo. Anche dopo morto le leggende su di lui lo tennero in “vita” ed ancora oggi, la sua tomba, nella Cattedrale di Palermo e meta di visitatori che lasciano fiori e messaggi, soprattutto in tedesco.
Insomma, un libro che è “esso stesso un vero tesoro per chi vuole approcciarsi allo studio di Federico e del suo tempo”.
La rassegna “Libriamoci” concluderà questo primo ciclo di incontri venerdì 31 maggio, con le poesie siciliane di Rosalba Schillaci, “Istinti di Jinestra” (Esb Print editore), che verranno presentate dalla socia Archeoclub Mariapia Crisafulli.
Il secondo ciclo, anche questo di quattro incontri, è programmato per luglio.