Operazione Default, senza parti civili il processo a Lo Castro

Operazione Default, senza parti civili il processo a Lo Castro

Alessandra Serio

Operazione Default, senza parti civili il processo a Lo Castro

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giovedì 13 Giugno 2019 - 07:30

Partito e subito rinviato il processo ai professionisti arrestati dalla Finanza con l'accusa di pilotare le vicende economiche delle società clienti. Alla prossima udienza i due tronconi processuali sarano riunificati.

Entrerà nel vivo il prossimo 9 luglio il processo agli imputati dell’operazione Default, l’inchiesta della Guardia di Finanza che accusa un gruppo di liberi professionisti di spicco di aver creato una sorta di “centrale del rischio” a disposizione dei propri clienti, fornendo loro consulenze anche per commettere illeciti, in particolare in campo finanziario.

La prima udienza davanti ai giudici della II sezione Penale è andata quasi a vuoto. Su istanza dei difensori, infatti, i giudici hanno rinviato tutto al prossimo 9 luglio. Quel giorno, infatti, è prevista la prima udienza del processo anche per un altro gruppo di indagati, che erano stati stralciati inizialmente dal troncone principale e che per il rinvio a giudizio avevano fatto una strada “procedimentale” autonoma. (Leggi qui IL RINVIO A GIUDIZIO)

L’inchiesta è però la stessa, medesime le vicende ricostruite dagli inquirenti, e lo stesso avvocato Andrea Lo Castro, già sotto processo, è imputato anche in un episodio di questa seconda trance.

Il 9 luglio, perciò, il fascicolo dovrebbe tornare unico, la posizione degli imputati riunificata e il processo potrà decollare.

Sarà un processo senza parti civili. La Procura aveva individuato quali parti offese una delle società assistite dai professionisti sotto processo, l’Agenzia delle Entrate e il notaio Maria Flora Puglisi, alla quale secondo l’Accusa era stato presentato un atto falsificato. Nessuno di loro ha chiesto di comparire in giudizio come parte civile, aprendo così la strada ad eventuali risarcimenti, in caso di condanne.

Sempre per il 9 luglio saranno sentiti i primi quattro testimoni citati proprio dall’Accusa, mentre i difensori si sono riservati di presentare a quella udienza le proprie richieste sui mezzi di prova che saranno ammessi dalla Corte.

Sarà nei primi giorni del prossimo mese, quindi, che sarà messo a punto l’impianto del dibattimento che porterà la Corte a decidere se questo “comitato d’affari” il cui più noto personaggio è l’avvocato Lo Castro esisteva o meno, e agiva come ipotizza la Procura di Messina.

Alla sbarra insieme al legale d’affari ci sono il commercialista Benedetto Panarello, l’avvocato immobiliarista Francesco Bagnato, gli imprenditori Giuseppe Barbera e Orazio Oteri, difesi dagli avvocati Nino Favazzo, Lori Olivo, Manuela Mancuso, Antonello Scordo, Domenico André, Alberto Gullino e Carmelo Peluso.

Alla loro posizione il prossimo 9 luglio sarà riunificata quella degli altri imprenditori che quando scattò il blitz erano stati sospesi dalle attività economiche.

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