Si è spento oggi a Roma, all’età di novantasei anni, il regista Franco Zeffirelli, nato a Firenze il 12 febbraio 1923. Dopo gli studi nel convento San Marco (tra i suoi istitutori Giorgio La Pira), frequentò l’Accademia di Belle Arti ed ebbe le prime esperienza nel mondo del cinema come aiuto di Luchino Visconti. La sua prima regia fu Campingnel 1957, film con Nino Manfredi, Marisa Allasio e Paolo Ferrari, e in seguito realizzò i documentari Maria Callas at Covent Garden e Per Firenze, incentrato sull’alluvione della città toscana verificatasi nel ’66. Divenne noto in campo internazionale grazie alla trasposizione di due opere di Shakespeare: La bisbetica domata e Romeo e Giulietta. Per quest’ultimo si aggiudicò il David di Donatello per la regia, premio ottenuto anche con Fratello sole, sorella luna. Un altro David, come miglior film straniero, venne invece assegnato a un’altra sua trasposizione shakespeariana, Amleto.
Zeffirelli fu uno dei registi italiani più noti nel mondo, e buona parte delle sue opere poterono contare su una produzione internazionale. Si concentrò spesso sulla narrazione di storie d’amore, mostrando grande attenzione per il dettaglio, e numerose sue scelte divisero la critica di settore. Tra la sua vasta filmografia segnaliamo cinque titoli per riscoprire l’opera dell’artista.
Romeo e Giulietta (1968): Zeffirelli fu uno dei primi ad usare attori con età vicina a quella dei protagonisti originali. Leonard Whiting e Olivia Hussey, infatti, durante le riprese avevano rispettivamente diciassette e sedici anni. La scelta del regista, come si può intuire, suscitò polemiche e problemi di censura. Il critico Robert Ebert lo definì il più eccitante film mai fatto tratto da un’opera di Shakespeare.
Fratello sole, sorella luna (1972): realizzato con un budget di tre milioni di dollari, il film è liberamente ispirato alla vita e alle opere di San Francesco. La scena finale, in cui Francesco (interpretato da Graham Faulkner) incontra il Papa, è stata girata nel Duomo di Monreale, in provincia di Palermo. Alla colonna sonora partecipò Claudio Baglioni, cantando tre canzoni.
Il giovane Toscanini (1988): Zeffirelli, che ebbe modo di conoscere il famoso direttore d’orchestra, ne racconta la vita iniziando da quando, a diciotto anni, Toscanini venne rifiutato come violoncellista a causa del suo comportamento. Le scene ambientate nel teatro brasiliano vennero in realtà girate nel Teatro Petruzzelli di Bari, che qualche anno dopo venne distrutto dalle fiamme.
Amleto (1990): altra trasposizione di un’opera Shakespeariana, con Mel Gibson nei panni di Amleto, Glenn Close in quelli di Gertrude e Helena Bonham Carter in quelli di Ofelia. Oltre a ricevere il citato David di Donatello, il film venne nominato all’Oscar sia per la scenografia che per i costumi.
Un tè con Mussolini (1999): penultimo film diretto da Zeffirelli, la storia si svolge tra il 1935 e la fine della seconda guerra mondiale. Più che una pellicola storica, il film va considerato un’opera “semi-biografica”, e la stessa pellicola del resto si definisce tale.