Salgono a quattro gli indagati per il crollo del muro di contenimento allo stadio San Filippo. Il sostituto procuratore Camillo Falvo ha iscritto nell'apposito registro il collaudatore statico, il responsabile del cantiere ed il direttore tecnico dell'impresa. Per tutti è ipotizzato il reato di disastro colposo. Il crollo provocò la cancellazione del concerto di Vasco Rossi.
Salgono a quattro gli indagati dell’inchiesta sul crollo del muro di contenimento allo stadio San Filippo. Una vicenda che ha portato Messina sulle prime pagine dei giornali nazionali per la cancellazione del concerto di Vasco Rossi.
Nel registro degli indagati era già stato iscritto il direttore dei lavori, l’ingegner Beppe Rodriquez: Ora il sostituto procuratore Camillo Falvo gli ha affiancato anche il collaudatore statico, l’ingegner Tullio Martella, il responsabile del cantiere Carmelo Coniglione ed il direttore tecnico dell’impresa C&C che eseguì i lavori, Michele D’Agata. Per tutti è ipotizzato il reato di disastro colposo.
Il muro, lungo circa nove metri, crollò il 6 maggio insieme con un tratto di strada arginale. L’area fu recintata e posta sotto sequestro dalla Procura. Il sostituto procuratore Falvo incaricò la sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale di acquisire tutti gli atti amministrativi relativi alla realizzazione della struttura ed in particolare di quel muraglione di contenimento.
Fu nominato, quale consulente della Procura, l’ingegner Santi Mangano, che eseguì una perizia tecnica dalla quale sono emersi alcuni profili di responsabilità.
L’aspetto più importante che emerge dalla relazione tecnica è quello delle strutture in ferro montate al rovescio. Si tratta di strutture di sostegno al cemento armato che, secondo le prime risultanze tecniche, sarebbero all’origine del crollo.
Come si ricorderà lo sbriciolamento del muro ha avuto una conseguenza collaterale che ha ulteriormente infangato il nome di Messina. Infatti il crollo ha causato la cancellazione del concerto di Vasco Rossi previsto per il 26 giugno. Nonostante il dissequestro dell’area da parte della magistratura la Commissione provinciale pubblici spettacoli non concesse l’autorizzazione allo svolgimento del concerto. Troppo rischioso, secondo la Commissione, concedere lo stadio per un evento che avrebbe richiamato circa 40.000 persone. E così il concerto fu annullato con buona pace dei fans di Vasco Rossi e di quanti auspicano una ripresa della città. Ripresa che a volte può passare anche da un evento mondano che avrebbe richiamato a Messina migliaia di persone provenienti da tutta Italia.