Per il prossimo anno scolastico, solo a Messina si perderanno 328 unità. Il deputato regionale Giuseppe Picciolo ha presentato una mozione, allertando la Quinta Commissione legislativa dell’Ars
Allarme rosso per il prossimo anno scolastico: per molte sedi decentrate o disagiate si profila il rischio chiusura o l’accorpamento, in barba a tutti i programmi di numero massimo di allievi per classe e agli impegni di decentramento sul territorio. E’ uno dei tanti frutti della riforma Gelmini su cui ha posto l’attenzione il deputato regionale Giuseppe Picciolo che ha già posto con urgenza una mozione, allertando la Quinta Commissione legislativa dell’Ars che data l’assoluta priorità della questione si è già attivata per trattare l’argomento subito.
In pratica, nell’ambito della riorganizzazione degli organici del personale Ata (assistenti tecnico-amministrativi) e del personale docente sono stati operati tagli con una perdita complessiva di 1584 posti di lavoro di cui 1173 collaboratori (bidelli), 322 assistenti amministrativi e 89 assistenti tecnici.
Siccome i plessi scolastici raggruppano più sedi e complessivamente avranno a disposizione 3-4 bidelli, chi aprirà la scuola nelle sedi decentrate; e nelle isole minori o in quelle montane considerate sedi disagiate? Risulterà carente anche il personale di segreteria come quello per i laboratori.Solo per fare un esempio, a Messina sono stati tagliati 328 posti.Alla fine ci sarà necessità di accorpare le classi (mentre la norma prevede il massimo di 30 alunni per classe); quindi classi sovraffollate; vigilanza da esternalizzare; laboratori senza assistenti tecnici; uffici amministrativi decimati.
La Sicilia può far valere le sue prerogative razionalizzando le rete scolastica in forza della legge regionale 6 del 2000 e in questo senso l’on. Picciolo richiama l’attenzione del presidente della Regione e della Commissione competente dove ha formalizzato la mozione, condivisa dagli onorevoli Galvagno, Gucciardi e Laccoto.
Questo il testo del docunìmento:
«Premesso che una situazione estremamente drammatica si prospetta per la scuola statale della Regione Sicilia;
Lo scempio degli organici del personale ATA principalmente e del personale Docente fanno nascere la necessità di intraprendere azioni abbastanza forti ed eclatanti per cercare almeno di tamponare questo taglio di posti con conseguenze terribili nella prospettiva occupazionale, anche in considerazione delle competenze della Regione Siciliana in materia di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica ( vedi L.R. 6/2000 );
Le Organizzazioni Sindacali più rappresentative della Categoria ed , in particolare la Cisal Scuola, ritengono opportuno, anzi doveroso che il Governo della Regione Sicilia manifesti la propria contrarietà di fronte a questa situazione che mette a rischio il regolare funzionamento delle scuole e dei plessi scolastici della Regione;
Non è pensabile restare impassibili e silenti di fronte alla perdita complessiva di 1584 posti di lavoro per la Regione Sicilia di cui 1173 riferiti ai soli Collaboratori Scolastici, 322 agli Assistenti Amministrativi e 89 agli Assistenti Tecnici, e ciò mettendo a serio rischio il funzionamento delle scuole per mancanza di personale, oltre che della funzionalità dei presidi scolastici presso i piccoli centri e le piccole isole;
In particolare un trattamento molto penalizzante sembra essere stato riservato alla Provincia di Messina dove a fronte di 1173 tagli complessivi di Collaboratori scolastici a livello regionale, a tale Provincia è stato proposto un taglio di 328 posti e su un complessivo di 322 Assistenti Amministrativi di ben 87 unità lavorative in meno;
Al fine di evitare il collasso del sistema scolastico con
-Classi affollatissime con parametri di alunni superiori a 30;
-Plessi scoperti privi di Collaboratori scolastici ove non potrà essere assicurata sicurezza, vigilanza degli ambienti e pulizia dei locali;
-Laboratori completamente sprovvisti di Assistenti Tecnici;
-Caduta dell’efficienza del servizio degli uffici amministrativi per carenza di personale.
Tutto ciò premesso impegna il presidente della Regione a promuovere tutte le azioni necessarie a far si che si intraprendano atti concreti ed eclatanti nei confronti del Governo Nazionale per ottenere opportune deroghe e, quindi, ridurre considerevolmente la diminuzione degli organici e la perdita dei posti in quanto, tra l’altro, i tagli operati dal Ministero abbasserebbero ulteriormente il profilo della funzionalità del servizio facendo scadere la qualità della scuola».