Martedì giornata di commemorazione della strage di via D’Amelio: dibattito e fiaccolata

Martedì giornata di commemorazione della strage di via D’Amelio: dibattito e fiaccolata

Martedì giornata di commemorazione della strage di via D’Amelio: dibattito e fiaccolata

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giovedì 14 Luglio 2011 - 15:32

Le iniziative promosse dal circolo “Quo Usque Tandem” e presentante questa mattina. Tra i progetti futuri, d’accordo con l’ordine degli avvocati, poter usufruire dei beni confiscati alla mafia nel territorio della provincia per iniziative giovanili

Ricordare il passato per guardare al futuro con migliori prospettive. Potrebbe essere riassunto così lo spirito che anima le iniziative presentata questa mattina dal Circolo Giovane Italia “Quo Usque Tandem” e dal Comitato Paolo Borsellino, per ricordare il giorno della strage di via D’Amelio, 19 luglio 1992, quando il magistrato venne ucciso sotto il portone di casa della madre da un bomba posizionata all’interno di un autovettura.

Anche quest’anno per onorare la memoria del grande uomo di giustizia, è prevista una fiaccolata, promossa dal Comitato “Paolo Vive”, che la sera di martedì attraverserà la città. Questo l’iter: Piazza Pugliatti, di fronte Rettorato, via Tommaso Cannizzaro, via San Raineri, Zona Falcata, luogo degradato e simbolo di rinascita per l’intera città. Prima della fiaccolata, sempre giorno 19, nell’aula magna della Corte d’Appello si terrà un dibattito, fortemente voluto anche dall’Ordine degli Avvocati di Messina, nel corso del quale si discuterà de “La confisca ed il riutilizzo dei patrimoni mafiosi: riflessioni e proposte sulla legge 109/96 a 19 anni dalla strage di Capaci e via D’Amelio”.

Un appuntamento importante a cui prenderà parte anche il sindaco Buzzanca e il presidente della Corte d’Appello di Messina Nicolò Fazio. L’incontro, organizzato in occasione della giornata di commemorazione, assume però una doppia valenza in vista dell’obiettivo che il circolo “Quo Usque Tandem”, in collaborazione con l’Ordine forense, intende perseguire: «L’idea – ha spiegato questa mattina in conferenza l’avv. Vincenzo Ciraolo – è quella di avviare un progetto che, sempre nel rispetto di quanto previsto dal regolamento comunale, consenta a noi come Ordine e alle varie associazioni, di poter usufruire dei ben sequestrati alla mafia nel territorio della nostra provincia, per poter organizzare incontri, dibattiti e renderli dei luoghi di educazione alla legalità».

La parola, il dialogo, insieme ai necessari elementi normativi,è uno dei pochi strumenti di cui il cittadino può disporre per cercare di contrastare il sistema mafioso no alla mafia. Citando proprio Paolo Borsellino: «Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». (EDP)

Un commento

  1. Ogni anno questa farsa del circolo “Quo usque tandem” che commemora Paolo Borsellino per strada e poi appoggia la politica e la persona che sta demolendo poco a poco la giustizia.

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